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Perna e l'addio alla Giana: "Scelta non mia né del club. Scarso feeling col tecnico"

Perna e l'addio alla Giana: "Scelta non mia né del club. Scarso feeling col tecnico"TUTTO mercato WEB
© foto di Paolo Baratto/Grigionline.com
martedì 23 luglio 2024, 16:49Serie C
di Luca Bargellini
A Tutta C
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Ospiti: Fabio Perna A TUTTA C con Luca Bargellini
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Dopo 12 anni e oltre cento gol il rapporto fra la Giana Erminio e Fabio Perna si è interrotto. Oggi l'attaccante ha scelto di raccontarsi, fra passato, presente e un futuro con la maglia del Pavia in Eccellenza attraverso i microfoni di TMW Radio all'interno della trasmissione 'A Tutta C':

Com'è mai è finito il rapporto con la Giana Erminio e accettare la proposta del Pavia?
"Non è stata una scelta propriamente mia, ma neanche della società. Non c'era un grandissimo feeling con il tecnico (Andrea Chiappella, ndr) nonostante fosse stato un mio compagno ai tempi della scalata verso la Serie C. Diciamo che avevamo visioni diverse e dopo due anni insieme ha palesato idee diverse per l'attacco. Con la società che mi aveva anche aperto le porte ad una permanenza ma con un ruolo nello staff tecnico della Primavera. Onestamente, però, mi sento ancora bene fisicamente e lo scorso anno non ho giocato prettamente per scelta tecnica e non mi sentivo di smettere. Quando lo farò sarà perché sarò io a deciderlo. E Pavia, intesa come società, mi cercava dallo scorso dicembre e ho trovato una piazza che mi piaceva e che mi è sempre piaciuta. Un club che ha l'ambizione di tornare su palcoscenici più importanti: un bell'obiettivo e un bello stimolo per me".

Adesso che è approdato in un club di Eccellenza, che fa parte dell'enorme universo del calcio dilettantistico, in termini di possibilità economiche e di strutture c'è davvero la differenza di cui spesso e volentieri si parla con i club delle tre serie professionistiche?
"Onestamente non c'è questa differenza. Ci sono società che investono tanto, anche agevolate dal non avere contribuiti da pagare, e con strutture, come quelle del Pavia, che non si vedono anche in realtà molto più in alto. Lo stesso vale, ad esempio, per il comparto comunicazione e marketing. Diciamo che i valori si stanno livellando molto, mentre ovviamente ci sono le categorie per quanto riguarda la qualità dei calciatori".

Tornando a parlare di Serie C immancabile una citazione sul progetto seconde squadre. Da calciatore come lo valuta?
"Per indole non ho mai pensato solo al mio orticello, ma mi piace pensare a come migliorare il sistema. Per me le Under23 sono fondamentali per far crescere i propri ragazzi. Vincere o perdere fra i Pro e ben diverso rispetto a farlo nel settore giovanile. In C ci sono calciatori che devono difendere il proprio posto di lavoro. Il problema sarà trovare il giusto equilibrio fra il numero massimo di Under23 e quello dei club 'classici'".

Visto che parliamo di giovani c'è un talento che l'ha colpita dello scorso campionato di Serie C?
"Preferisco parlare dei ragazzi della Giana e uno di quelli che mi ha colpito di più è stato Gabriele Minotti che da pochi giorni è passato al Milan Futuro. Nei due anni che abbiamo vissuto insieme ho visto la sua crescita, aiutata anche dai consigli che gli sono arrivati dai 'vecchietti' del gruppo e lui è stato bravissimo ad ascoltarci".

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