Di Cesare: "Smetto di giocare. Ma rimango al Bari come dirigente: e voglio la Serie A"
Dopo una lunga attesa è arrivato l'annuncio ufficiale, anche se la cosa era facilmente intuibile: Valerio Di Cesare lascia il calcio giocato, dopo aver contribuito alla salvezza del suo Bari, rimasto in Serie B. Come si legge su tuttobari.com, l'ormai ex capitano biancorosso ha parlato questa mattina in conferenza stampa, esprimendosi così: "Penso che sia la conferenza più difficile da quando ho iniziato a giocare a calcio. È stato un momento lungo di riflessione, la gente mi ha messo in grande difficoltà, non me lo aspettavo. Sono qui per dirvi che la mia carriera da giocatore finisce qui. Se avessi ascoltato il bambino che è in me forse avrei giocato fino a 50 anni, ma sono arrivato fino a 41 anni, non me l'aspettavo. Ora vestirò i panni da dirigente in società".
E proprio su questo, ha aggiunto: "Devo ringraziare il presidente che mi ha dato la possibilità di continuare in questa società: questa scelta non mi è stata imposta, potevo benissimo continuare. La società non mi ha chiesto nulla. Adesso non ho un sogno, il mio obiettivo è quello di imparare e di migliorare. E quello che era il mio obiettivo da giocatore, mi piacerebbe raggiungerlo da dirigente: alla Serie A, ci sono arrivato a un minuto e mezzo da giocatore, ci proverò da dirigente. E forse il miglior modo per terminare era quello dell'anno scorso, dopo una grande stagione mia e della squadra. Adesso è giusto cambiare: arriveranno un direttore e un allenatore nuovo, che dovranno fare delle scelte nuove. Penso sia giusto che loro facciano le scelte giuste, senza porsi un problema che poteva essere Di Cesare".
Non si sbilancia però sul nuovo ruolo: "Ho parlato con il presidente e sarà lui a comunicarlo. Presto ci sarà una nuova conferenza stampa in cui esporrà il nuovo organigramma. Di sicuro se ho deciso di intraprendere questa strada è perché ho parlato con il presidente e ho visto tanta voglia di rivalsa in lui. Se oggi sono qui è perché conosco gli obiettivi della società. Non ho paura di essere un garante, l'obiettivo di questa società è sempre stato quello di competere, l'anno scorso non ci siamo riusciti perché sono stati fatti degli errori".
Conclude: "Ho ricevuto tantissimi messaggi dai miei ex compagni e anche da tanti presidenti che non ho mai avuto. Mi hanno fatto tanto piacere. La cosa che mi ha messo in difficoltà è stata le gente che mi diceva sempre grazie e che mi abbracciava".