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Bari, Favasuli: "Vedere piangere Dorval è stato bruttissimo. Insulti inaccettabili"

Bari, Favasuli: "Vedere piangere Dorval è stato bruttissimo. Insulti inaccettabili"
© foto di Federico De Luca
lunedì 17 febbraio 2025, 23:34Serie B
di Tommaso Maschio

“Quando ho saputo che il Bari mi voleva non ho esitato. Mi voleva anche il Frosinone ma ho preferito Bari. Io sto benissimo qui. La città è bellissima e i tifosi sono caldissimi. Perché non restare? Il giorno dell’esordio mi sono emozionato e nei primi minuti si è visto. Ho accusato il colpo, lo stadio era caldo”. L’esterno Costantino Favasuli ha parlato così ai microfoni di Radio Bari del suo arrivo in Puglia la scorsa estate soffermandosi poi anche sui temi d’attualità come il caso di razzismo che ha visto protagonista Mehdi Dorval nel corso della sfida contro la Cremonese: “Vedere Dorval piangere è stato bruttissimo, è inaccettabile, e da un giocatore esperto come Vazquez fa ancora più male. - prosegue Favasuli come riporta Tuttobari.com - I bambini lo guardano e da bambino lo guardavo anche io perché ha tanta qualità ma questa è una caduta di stile. Dorval ci è rimasto malissimo. È un pezzo di pane, scherza sempre ed è bravissimo in campo. Ha pianto tanto ma era anche nervosissimo. L’ho abbracciato, è mio fratello e ho cercato di consolarlo in tutti i modi”.

Spazio poi alla partita contro i grigiorossi: “Abbiamo sofferto molto nel primo tempo, ma è normale contro una delle migliori squadre di Serie B, nella ripresa abbiamo fatto bene e se c’era una squadra che meritava di vincere eravamo noi. - prosegue ancora l’esterno parlando dei tanti pareggi – Sappiamo di essere forti, ma ce lo scordiamo. Togliendo il Sassuolo ce la giochiamo con tutte e non vedo squadre più forti. Abbiamo buttato tra gli otto e i dieci punti in questa stagione e con quelli saremmo stati più sereni. È una questione mentale. Dobbiamo essere consapevoli di essere forti”.

Infine uno sguardo al suo sogno da realizzare: “Il mio sogno nel cassetto è arrivare in serie A e rendere orgogliosi i miei genitori”.

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