Roma, Ranieri: "Vorrei 25-26 leader. Dybala? Per la legge dei grandi numeri, prima o poi..."

Claudio Ranieri, allenatore della Roma, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport alla vigilia del match contro il Porto, che si disputerà all'Olimpico e varrà per il ritorno del playoff di Europa League: "Per infondere sicurezza io provo a spiegare la partita, studiamo gli avversari, poi sull'imponderabile non si può fare niente. Io chiedo la prestazione, ovvero comandare a se stesso di dare il massimo e di aiutare il compagno perché tutti attraversiamo delle difficoltà. Poi puoi giocare bene o male, non sono delle macchine o dei robot che metti il gettone e fanno sempre la stessa cosa. Gli allenatori devono capire se cambiare quel giocatore o no".

Quanto la aiuta avere giocatori come Mancini che sono propositivi?
"Nel calcio attuale il carattere e la personalità il calciatore la deve avere sennò non riesce a esprimere tutto se stesso. Voglio questo tipo di giocatori, vorrei 25-26 leader perché chi lo è pensa come un allenatore, cioè non a se stesso, ma al bene comune e un tecnico lo fa sempre".

Hummels è recuperato?
"Sì, è rientrato a pieno regime. Si è allenato bene, sta bene ed è disponibile".

Ha chiesto un regalo a Dybala, che non segna da un po' in Europa League?
"No (ride, ndr). Dico sempre che per la legge dei grandi numeri dovrà cambiare, prima o poi segnerà".

Come scinde l'essere tifoso dall'essere allenatore?
"Ho il privilegio di non stare in Curva Sud o in tribuna, sto lì vicino ai giocatori, sono avvantaggiato (ride, ndr). È la mia vita, fatta di emozioni, passione e, pur avendo il pathos del momento, so che devo restare lucido e freddo, prendere decisioni... Più sei distaccato e più analizzi il problema".

Abbiamo bisogno di italiane che vanno avanti.
"È vero, è vero".