Perché Cabal è costato uno sgambetto Juve all'Inter? Protagonista nella salvezza dei miracoli

Juan Cabal come Tiago Djalò. Come biglietto da visita non sarebbe dei migliori visto come si è comportato finora il portoghese, però c'è un nuovo sgambetto della Juventus all'Inter dopo quello di gennaio. Sempre un difensore, sempre un'aggiunta a un reparto che vede Rugani verso l'uscita - non si sa bene in che direzione - ma che necessitava un rinforzo sulla fascia sinistra dopo l'addio di Alex Sandro e la sola presenza di Cambiaso su quella corsia. Sia lui che De Sciglio, ancora in rosa, possono disimpegnarsi in entrambi i binari, mentre Weah dovrebbe completare la batteria degli esterni prevalentemente sulla destra.

Ma cos'ha fatto Cabal per meritarsi un'asta spietata fra Inter e Juventus? Ci sono più fattori. Il primo è l'età: 23 anni e margini di miglioramento che ha già dimostrato nelle sue due stagioni in Italia. Il secondo è la traiettoria: nella passata annata aveva trovato continuità solo alla fine, qui è entrato al 20 di gennaio - in ritardo dopo un infortunio e grazie anche alle tante cessioni della finestra invernale - e non è più uscito dai titolari, mai messo in discussione nel suo ruolo, quello di terzino a sinistra, nella salvezza miracolosa dell'Hellas Verona. E poi, appunto, l'adattabilità: può giocare sia da terzino che da quinto di centrocampo, ma anche braccetto in una difesa a tre.

Si potrebbe obiettare che Cabal assomigli a Calafiori, come idea tattica. Per questo Thiago Motta potrà (e dovrà) lavorarci. Ultimo fattore, ma non in ordine di importanza, l'investimento: sono 10 milioni più 2 di bonus, più uno stipendio appena superiore al milione. Per intenderci: un anno di stipendio lordo di Alex Sandro per il cartellino, mentre l'ingaggio è abbastanza contenuto. Un'operazione di prospettiva ma che potrà essere spendibile sin da subito.