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Esclusiva TMW

Kings League, Mirko Cisco (Underdogs): "Voglio il Mondiale. Contro Milito me la sono cavata"

Kings League, Mirko Cisco (Underdogs): "Voglio il Mondiale. Contro Milito me la sono cavata"TUTTO mercato WEB
venerdì 14 febbraio 2025, 18:07Serie A
di Lorenzo Di Benedetto

Dopo la settimana di sosta la Kings League è pronta a tornare in campo, con la seconda giornata in programma lunedì. Sorpresa nelle partite d'esordio gli Underdogs del presidente Mirko Cisco che in esclusiva a TMW si è raccontato e ha fissato anche l'obiettivo in questa prima stagione della competizione, in Italia, creata da Gerard Piqué.

Come sei arrivato alla Kings League?
"Mi sono avvicinato grazie ai ragazzi di aNc Media che ho conosciuto alcuni anni fa. Abbiamo intrecciato i nostri mondi e si iniziava a parlare di una competizione che sarebbe potuta nascere sul calcio. Essendo uno dei riferimenti nel mondo Tipster mi è stato proposto un ruolo da presidente".

E la tua carriera da tipster da dove nasce?
"Il percorso è iniziato da lontano, faccio il tipster da 12 anni, da quando sono diventato maggiorenne. Parte dai banchi di scuola, quando facevo un giochino con i miei compagni sui pronostici delle partite e pià risultati esatti prendevi più punti facevi. Me la cavavo piuttosto bene e ho iniziato a fare pronostici creando un gruppo Facebook. Poi ho vinto un contest e sono passato da 3/4 mila seguaci a 20mila. Da lì è iniziata la mia piccola popolarità. Cinque anni fa poi ho fatto un colloquio con Sportitalia e il direttore mi ha chiesto di trasferirmi a Milano. Ho preso la valigia, da pazzo che sono, e ho iniziata la mia vita in tv come tipster, sono stato il primo".

Cosa hai fatto in tv?
"Nessuno nel nostro mondo aveva intrecciato il mondo social con quello televisivo, almeno sui pronostici, e abbiamo creato alcune trasmissioni, come per esempio 'Sfida Cisco', un gioco dove sfidavo degli influencer. Tramite tutto questo abbiamo portato il mondo dei pronostici creando anche un bookmaker. Lì ho raggiunto il mio periodo migliore fino a quel momento".

Vittoria all'esordio per 4-2. Il miglior modo possibile per iniziare.
"Esatto anche perché ci davano tutti per sfavoriti contro una delle squadre più forti. Ma siamo Underdogs, di nome e di fatto. Un nome che deriva da 'under', un segno dei pronostici, e l'altra mia passione, il dog, ovvero il cane. Tutto significa uno sfavorito che prova a vincere e alla prima giornata è stato così. Nessuno se l'aspettava ma ci siamo riusciti. Importante anche per l'umore e per il morale".

Un umore che devi ritrovare però dopo il rigore presidenziale sbagliato...
"Non l'ho presa benissimo in entrambi i sensi, sia nel calciare il pallone che nel calciare la sedia per la rabbia quando sono tornato al mio posto da presidente (ride ndr). Non mi piace mai giustificarmi ma chi mi segue sa che mi sono rotto il crociato 4 anni fa e non ho mai risolto la questione per un mio problema mentale. Mi rifarò ma mi sono rifatto male in allenamento perché dopo aver tirato il rigore ne ho provati altri 200, sono una testa di cavolo, ma prendiamola bene. Il mio errore non ha influito nel risultato finale".

Unica donna dirigente, come direttore generale, negli Underdogs, ci raccomto questa scelta?
"Conosco Martina Andrea Piazzolla da cinque anni e la definisco la mia spalla destra ma anche la sinistra. Non esiste un concetto di donna o uomo nel calcio ma se devo dirlo ha abbastanza attributi per gestire ogni situazione. Ha dimostrato di avere il carisma per gestire e per fare il direttore generale".

Qual è l'obiettivo degli Underdogs?
"Mentirei se dicessi che puntiamo a partecipare. A me piace scommettere, ma per vincere. Il mio obiettivo è arrivare ai Mondiali e se non dovessimo arrivare tra le prime sette sarei il primo a essere deluso".

Ci racconti un po' la squadra?
"Sicuramente uno dei nostri punti di forza è il gruppo, poi giocatori come Casapieri, Picci e Di Cesare vanno a portare tanta esperienza in un gruppo di ragazzi giovani che può sentire la pressione di fronte alle telecamere. Ma punto su tutto il gruppo, lo staff e la dirigenza che lavora da mesi giorno e notte su questo progetto".

Passando alla Serie A, posso chiederti per chi tifi?
"Da piccolo tifavo per la Juventus ma da quando ho iniziato a fare pronostici la fede è venuta a scemare".

Immagino tu non lo abbia detto a Diego Milito... Ci racconti la collaborazione con gli ex calciatori?
"Sono molto amato da ex calciatori e giocatori attuali. A loro piace il mio mondo e a me piace chiaramente il loro. Ho cominciato a collaborare con Milito e Bobo Vieri e mi sono messo in gioco con l'argentino, un ragazzo molto umile, nella Crossbar Challenge ed è stato molto competitivo. Anche con un crociato rotto me la sono cavata con un campione del genere".

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