Inter, Conte: "Stiamo iniziando a vedere la meta, ma dobbiamo continuare a spingere"
Antonio Conte, tecnico dell’Inter, ha commentato così la vittoria per 1-0 contro il Cagliari ai microfoni di Dazn: “Non vogliamo lasciare nulla al caso, il fatto che ci siano calciatori che si allenano dopo la partita significa che c'è sacrificio e disponibilità: e questo la dice lunga sullo spogliatoio dell'Inter. Continuo a ripetere la stessa cosa: le partite iniziano a essere di meno, ogni vittoria vale sei punti. Ieri il Milan aveva vinto, per noi era importante mantenere inalterate le distanze dalla seconda. E ci stiamo abituando a questo tipo di situazione: per molti è la prima volta il fatto di giocare sempre per vincere, sotto pressione. Sono molto soddisfatto di quello che stiamo facendo, penso che nel giro di quasi due stagioni siamo cresciuti tanto e sotto tutti i punti di vista”.
C'è anche un po' di sollievo, visto il distacco dalle altre?
"Non parlerei di conto alla rovescia. Noi dobbiamo giocare per vincere, continuare a tenere il pedale sempre spinto: non siamo una squadra che può fare calcoli. E non li voglio fare io, a me piace tanto vincere e sto trasmettendo questa mentalità. Stiamo iniziando a vedere la meta, ma non è ancora raggiunta. Abbiamo fatto tre partite in otto giorni e abbiamo portato a casa nove punti importanti, è inutile nasconderci. Ma non bastano, ci sono ancora otto giornate di campionato".
L'Inter gira attorno all'avversario e poi assesta il colpo. E non ha osato con il terzo attaccante...
"Altre volte è capitato di forzare con i tre attaccanti, ma quando Sanchez era in panchina. Volevo continuare non facendo entrare Lautaro, ma cambiare sistema in quel momento non era la cosa giusta anche perché avevamo tanta qualità a centrocampo. Se negli ultimi dieci minuti il risultato sarebbe stato lo 0-0, avrei inserito Pinamonti. Ma in quel momento volevo continuare con il 3-5-2. Anche perché le occasioni le abbiamo create, faccio i complimenti a Vicario".
Ha recuperato dallo scatto per abbracciare i suoi calciatori?
"Era uno scatto per abbracciare lo sforzo dei ragazzi. Credo loro vadano premiati, con l'abbraccio e col bacio come fatto con Hakimi (sorride, ndr). Mi ritengo un loro fratello maggiore. Loro sanno l'affetto che provo nei loro confronti, sarei pronto a buttarmi nel fuoco. Romelu? Spesso e volentieri capita anche a lui un bacio (sorride ancora, ndr)...".
C'è ancora un margine di crescita?
"Questa è una squadra che sta dimostrando stabilità, già lo scorso anno. Spesso si dimentica anche il percorso della passata stagione, con oltre 80 punti e una finale di Europa League. Ci sono margini di crescita, i ragazzi lo sanno. Ma sicuramente la mentalità, così come la cattiveria e il sentire il sangue, adesso iniziamo ad averla anche noi e prima ci mancava. I ragazzi credono in quello che gli viene detto, a loro vanno fatti i complimenti".
Come mai ha invertito Sensi ed Eriksen?
"Christian non stava trovando la giusta posizione e allora ho pensato di rimetterlo nella sua, con Stefano sul centro-destra. E lì, poi, abbiamo sfondato".