Hellas Verona-Roma 3-2, le pagelle: Harroui decisivo, Zalewski e Ndicka pasticciano
Risultato finale: Hellas Verona-Roma 3-2
HELLAS VERONA (A cura di Dennis Magrì)
Montipò 6 - Elegante o meno negli interventi, di sicuro è efficace. Non può nulla sulle due reti della Roma, per il resto non è chiamato a interventi straordinari.
Daniliuc 5,5 - Quando Zalewski accelera dalle sue parti, corre qualche brivido di troppo e non sempre riesce a fermarlo (Dall’87’ Faraoni s.v.).
Magnani 6,5 - Straordinario il modo in cui s’infila tra Dovbyk e Ndicka e sigla il gol del 2-1. In fase difensiva concede qualcosina, ma tutto sommato se la cava con forza fisica.
Coppola 6 - Non è un pomeriggio semplice, dovendo tenere sotto controllo un avversario ostico come Dovbyk: mostra coraggio e carattere. Anche lui non è impeccabile, ma la chiusura nel secondo tempo su Kone è determinante.
Bradaric 6 - Non corre particolari rischi in fase difensiva e quando può appoggia la manovra offensiva premendo il piede sull’acceleratore.
Duda 6,5 - Intasa, insieme a Serdar, le linee di passaggio sulla trequarti della Roma; detta I tempi e le ripartenze del Verona, è il padrone assoluto del centrocampo. E lascia ancora il segno con l’assist per Magnani dalla bandierina. A tutto campo.
Serdar 6,5 - Con Duda forma una coppia di esperienza e grande qualità, arriva con frequenza anche sulla trequarti per creare superiorità numerica e sparigliare le carte nella difesa della Roma (Dall’87’ Dani Silva s.v.).
Suslov 5,5 - Meno appariscente rispetto al solito, stretto nella morsa da Angelino e Zalewski. Non si nota granché, ma corre spesso all’indietro con spirito di sacrificio (Dal 77’ Livramento 6 - Entra giusto in tempo per consegnare a Harroui il pallone del 3-2, poi si fa espellere. Ma il cartellino è l'ultima cosa che conta in un finale così).
Kastanos 6 - Tanto movimento sulla trequarti, attira i mediani avversari e apre varchi per i compagni quasi inaspettati (Dal 62’ Harroui 7 - È l'uomo della partita, dei tre punti: freddo e implacabile in area nel finale, un gol che spedisce l'Hellas fuori dal tunnel).
Lazovic 6 - Anche lui, come Suslov, fatica a entrare in partita. Quando si accende dà manforte negli ultimi trenta metri con un paio di guizzi che non portano comunque a nulla di buono. Tanto lavoro, però, in fase di contenimento.
Tengstedt 7 - Un gol da grande centravanti, di quelli che sanno farsi trovare al posto giusto nel momento giusto. Il calcio d’angolo del 2-1 nasce da una sua violenta conclusione, deviata sul fondo. Dà peso e qualità negli ultimi trenta metri (Dal 62’ Mosquera 6 - Prova a far salire un po' il baricentro della squadra, ma nel finale viene poco supportato. Merita comunque la sufficienza per la voglia di lottare).
Paolo Zanetti 7 - La squadra difende a blocco unico, è compatta nonostante i due gol concessi. E si vede subito il desiderio di interrompere la striscia negativa. Sa far girare a suo favore gli episodi, è più reattiva di quella avversaria e in fin dei conti è un successo meritato per il modo in cui è stato cercato. Cambi determinanti.
ROMA (A cura di Pierpaolo Matrone)
Svilar 6 - Esente da colpe sui tre gol. Sul secondo viene ostacolato da Kastanos e non può uscire dai pali.
Mancini 5,5 - Nessun errore da matita blu, ma a volte è troppo sulle gambe e l'atteggiamento non convince appieno (soprattutto i tifosi che contestano).
Ndicka 5 - Labile il confine tra errore e fallo in occasione del 2-0: pare farsi anticipare da Magnani, ma è probabile che ci sia un'infrazione per gomitata, non ravvisata dall'arbitro. Non c'è dubbio invece sul 3-2: sbaglia lui, che si fa saltare e non spende il fallo.
Angelino 6 - Comincia forte, è subito nel vivo della manovra e molto attento in fase difensiva. Poi qualche errore lo commette, ma la prova resta positiva.
Celik 6 - Accompagna sempre, si spende parecchio nella corsa e ci mette anche l'assist per il 2-2 di Dovbyk. L'atteggiamento è quello giusto.
Le Fee 6 - I suoi filtranti non sono niente male, specie nel primo tempo. Poi si dedica più all'interdizione, consuma parecchie energie e Juric lo richiama in panchina. Dal 66' Cristante 5,5 - Entra quando le squadre sono già abbastanza lunghe e fa un po' fatica a coprire porzioni grosse di campo.
Koné 6,5 - L'acquisto più azzeccato dell'estate e ne dà un'ulteriore dimostrazione. Qualità, quantità e tanta intelligenza tattica. Ma da solo non basta. Dall'81' Paredes s.v.
Zalewski 5 - L'errore tecnico ci sta, quello di concetto è gravissimo: l'1-0 dell'Hellas Verona lo propizia lui con un pasticcio madornale. Riscattato, in parte, dall'assist al volo per l'1-1 di Soulé. Dal 67' El Shaarawy 5,5 - No, stavolta non entra benissimo. E si fa sorprendere in un'azione-chiave dal suo lato.
Soulé 6,5 - Un gol in bello stile, di tacco, dopo averne divorato un altro non da lui: sbaglia quello facile, realizza il più difficile. Poi gioca con più leggerezza, soprattutto rispetto alle ultime uscite. Dal 66' Dybala 6 - Buon impatto, solo Montipò gli nega la gioia del gol. Sul 2-2 sfiora il vantaggio. Anche da falso 9 se la cava bene.
Pellegrini 5 - Si vede poco, ci mette un po' di tempo a entrare in partita. Poi, quando sembra più al centro del gioco, inanella più di una scelta sbagliata. In ombra.
Dovbyk 7 - Magari non farà di nuovo il capocannoniere come lo scorso anno ne LaLiga, ma è evidente che si tratta di un centravanti che vede più calcio degli altri: passaggi illuminanti, movimenti intelligente, rifiniture anche di fino. Nel secondo tempo si regala anche il gol, che è regolarissimo. Il migliore. Dal 74' Baldanzi s.v.
Ivan Juric 5 - La Roma fa la partita, attacca tanto, ma perde troppi palloni e non ha equilibrio. Alla prima difficoltà, poi, pare sciogliersi come neve al sole. Ci sono disattenzioni individuali (primo gol) e collettive (terzo gol). In più convincono poco i suoi cambi. Una serataccia.