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Frendrup sincero: "I primi 6 mesi al Genoa sono stati i più difficili della mia carriera"

Frendrup sincero: "I primi 6 mesi al Genoa sono stati i più difficili della mia carriera"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 14:15Serie A
di Alessio Del Lungo

Qual è stato il suo percorso per arrivare fino a qui? Morten Frendrup, centrocampista del Genoa, si è raccontato a Cronache di Spogliatoio, parlando così del suo passato: "Io ho iniziato subito a giocare a calcio, mio fratello lo praticava e ho fatto lo stesso. Nella mia famiglia abbiamo sempre fatto sport con la palla, i miei genitori facevano pallamano. Tra i due però il più severo era papà".

Chi è il suo riferimento al Genoa?
"Lavoro tanto con i professori, mettiamo tanta intensità. Sto crescendo come persona e come giocatore. Sono migliorato nella corsa e penso che questo sia uno dei motivi principali del mio miglioramento. Ovviamente, grazie agli allenamenti che facciamo, al lavoro in palestra insieme ai preparatori, che è veramente importante per me".

Chi guarda per imparare a recuperare così tanti palloni?
"Quando ero piccolo ho visto tanta Premier: Gerrard, Kanté per citarne di più attuali, ma anche Badelj guardo tanto come gioca. Ho cercato di rubargli qualcosina".

Che lavoro svolge per esercitarsi in questo fondamentale?
"Lavoro ogni giorno in allenamento e cerco di migliorare questa qualità in partite dove abbiamo il possesso. Cerco di migliorare sempre di più".

Lei è simile a Ederson, le piace?
"Sì, certo. Ho giocato contro di lui ed è veramente un bel giocatore".

Studia molto i suoi avversari?
"Guardo tanti video insieme a un membro dello staff e anche insieme a un altro ragazzo della Danimarca. Cerco di migliorare le mie qualità in questa maniera guardando le partite e le mie azioni cerco di imparare".

Chi è l'avversario più difficile a cui togliere il pallone?
"È difficile da dire, ce ne sono tanti bravi nel nostro campionato, non riesco a rispondere".

Qual è il momento in cui ha fatto più fatica in carriera?
"I miei primi 6 mesi al Genoa, la prima esperienza fuori dalla Danimarca. Senza famiglia, amici e con una lingua diversa era molto difficile. È stato molto, molto difficile, ero molto giovane".

Lavora con un mental coach?
"Sì, lavoro con un ragazzo da 7 anni e penso sia uno dei motivi principali per cui io sono cui. Parliamo di tutto, qualsiasi dettaglio, penso sia importantissimo nel calcio, parliamo ogni settimana, è di cruciale importanza avere un ragazzo come lui".

Quanto ci lavora al mese?
"Non lo so, è difficile quantificare le ore, a volte ne ho bisogno di meno, a volte di più, ma è importante averlo perché posso parlarci quando voglio".

Qual è il suo rapporto con le critiche e gli insulti sui social?
"Penso che oggi sia molto facile andare su internet e scrivere qualcosa. Molti giocatori sanno che i tifosi sono guidati dall'emotività, penso sia importante non dare troppo peso a quello che si legge perché chiunque può avere la propria opinione su di te. Cerco sempre di non leggere, ma a volte capita, è importante non dargli troppo peso".

Le danno fastidio le pagelle?
"È un'opinione e tutti ne hanno una loro su come stai giocando. Penso sia importante ascoltare le persone vicine a te, l'allenatore. Questo è molto più importante per noi qui al Genoa".

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