Champions, nessuno crede nell'Inter. "È sottovalutata": dalla Francia interviene Cauet

Quindici anni fa i ricordi più dolci per i tifosi dell'Inter, ripensando al Bayern Monaco e a quel Triplete storico (campionato, Coppa Italia e Champions League), stavolta i nerazzurri si ritrovano all'Allianz Arena per il primo dei due incontri previsti per i quarti di finale e con la stessa possibilità di concretizzare la "tripletta". Così come PSG, Real Madrid e Barcellona.

Ma tra le numerose big in gioco in Champions attualmente, l'Inter non viene così citata, fa notare L'Equipe. "Sono sempre gli stessi nomi che tornano. In Francia non si pensa molto all'Inter, che è sottovalutata", afferma Benoit Cauet, ex giocatore nerazzurro (1997-2001). "È una squadra capace di tutto, completa, con un gioco molto ben strutturato. Attacca forte, difende forte", le parole riprese da L'Equipe. Solamente due i gol concessi in 11 partite europee questa stagione, di gran lunga la migliore difesa della competizione UEFA.

Però c'è un difetto in questa Inter: "Non c'è un dribblatore nato, capace di fare la differenza nell'uno contro uno o negli spazi stretti". Ma dalla sua ha la maturità per certi palcoscenici: "È una rosa esperta, con una media d'età sopra i 30 anni, ma anche una squadra che ha esperienza nelle sfide europee. C'è stata la finale persa due anni fa contro il City (0-1), ma non bisogna dimenticare quella di Europa League contro il Siviglia (2-3)". Ma rispetto all'Inter del 2010 ci sono delle differenze: "La qualità di gioco è più alta, il centrocampo è più mobile, la squadra manovra maggiormente (il gioco, ndr), pur rischiando di essere sorpresi, mentre quella di Mourinho era fatta per il risultato, con grandi individualità. Anche se un Lautaro Martinez può ricordare Diego Milito, o addirittura Marcus Thuram un Samuel Eto'o. Ha le armi per superare questo turno e arrivare fino in fondo".