Buffon: “Inter, se arrivi testa a testa con Conte rischi. Yildiz? Nella Juve solo lui fa certe giocate”

Gianluigi Buffon, capo delegazione della Nazionale ed ex capitano della Juventus, ha parlato a Dazn dopo il pareggio tra i bianconeri e la Roma: “Vedendo stasera, mi sembra che i ragazzi che scendono in campo abbiano qualcosa in più da dirsi, da condividere. Che abbiano un legame e vadano nella stessa direzione. Prima li vedevo più in difficoltà, non vedevo un pensiero comune e mi sembrava che ognuno desse la sua interpretazione, che fossero più slegati”.
Svilar tra i protagonisti.
“Quello che ha fatto questa sera conferma quanto si dice di lui da due anni a questa parte, fa cose fuori dall’ordinario”.
Ti ha fatto effetto vedere così tanti capitani alla Juve?
“Sicuramente è una cosa inusuale. La prima cosa che bisogna fare è conoscere la storia di dove si va, alla Juve entri nello spogliatoio e ci sono le foto dei capitani, in 100 anni di storia. Questa cosa ti deve far pensare che un capitano va trovato. Perché un capitano è quello che, nei momenti delicati o quando c’è da portare il messaggio dell’allenatore, non deve essere depotenziato. Anzi, deve essere supportato e si deve sentire il punto nevralgico della squadra”.
Tudor ha portato la juventinità che mancava?
“È riduttivo. Penso che Igor abbia dimostrato anche a Roma ciò che trasmette, l’energia e la positività che contagia il gruppo, e di cui il gruppo aveva bisogno”.
Che consiglio daresti a Kean?
“Di fare quello che lo rende felice, e che lo fa rendere al meglio. Ci sono alcuni giocatori che hanno bisogno di determinati ambienti per poter performare al meglio. Probabilmente Moise a Firenze ha trovato questo tipo di situazione, e ne deve tenere conto”.
Forse aveva bisogno di uscire dall’ambiente. A Dortmund sembra aver fatto un upgrade con Rudiger e Tah.
“Devo dire che, proprio in quelle situazioni, capisci che hai trovato un attaccante di livello mondiale, almeno dal punto di vista della forza e dell’impatto fisico”.
Alla Juve molti rimproverano aver mandato via anche uno come Fagioli.
“Io penso che arrivi un certo momento in cui anche il ragazzo che cresce nelle giovanili non ha più voglia di sentirsi percepito come il ragazzino che deve crescere. Ha bisogno di sentirsi uno degli undici, uno della squadra: Fagioli aveva bisogno di questo, di un ambiente in cui, come Kean, si sentiva titolare, che la maglia è più o meno certa. Secondo me lui ha fatto bene, poi non metto bocca su come l’abbia gestita la Juventus”.
Avevi parlato bene di Thiago Motta. Cosa non ha funzionato?
"Io penso che, per il background da giocatore e il percorso da allenatore, fosse la mia suggestione più grande. E lo rimane ancora adesso. Io penso che, nel suo percorso di crescita, questa bocciatura gli faccia bene per diventare migliore. Però io sul futuro di Thiago ho tanta fiducia".
È vero che eri vicino all’Atalanta?
“Sì, c’è stato un anno che ero quasi là. Poi come al solito mi hanno messo in mezzo per farmi sentire uno del gruppo, e alla fine ho desistito”.
Cosa è successo all’Atalanta?
“Io penso che Bergamo e l’Atalanta non abbiano avuto quest’anno i succhi gastrici, non hanno metabolizzato certe uscite di Gasp. Ha questi comportamenti, quest’anno non sono riusciti a gestirli bene come in passato”.
Oggi Retegui ha sbuffato per il cambio.
“È un professionista esemplare e un ragazzo d’oro. Probabilmente in un momento in cui la squadra ha bisogno e lui vorrebbe fiducia non riesce a trattenere la sua contrarietà”.
Tudor può restare alla Juve?
“Se dovesse centrare la Champions, e dovesse dare segnali confortanti alla dirigenza, penso sarebbe una scelta logica”.
Il pari di Parma riaccende i dubbi: l’Inter può lottare su tutti i fronti?
“Io penso che, quando hai una rosa così importante come l’avevamo noi o l’ha l’Inter, l’unico obiettivo sia arrivare ovunque. Per quel che riguarda ieri, penso sia stato un discorso mentale. Quando vai in vantaggio di due reti, inevitabilmente può entrare chiunque e chi vuoi, ma una squadra come l’Inter la partita la porta a casa. Se non l’ha fatto, non è un discorso di uomini, ma di calo di attenzioni. Lo fai inconsciamente, pensando di risparmiare energie per la prossima partita”.
Lotta scudetto limitata a Inter-Juve?
“Per me non è una novità, per me è dalla prima giornata che la lotta scudetto è Napoli-Inter. Secondo me la gara col Bologna può influire tanto, può anche pareggiare e rimarrebbe in scia. È una cosa che l’Inter doveva evitare. Se arrivi a fare spalla-spalla con Conte alle ultime giornate… Ha una capacità comunicativa clamorosa nei confronti della squadra, ti gasa e ti convince”.
Quanto è difficile essere figli d’arte? Tuo figlio adesso gioca a calcio, anche se in un altro ruolo.
“Lì è stato bravo, si è dato una mano. Quanto è difficile andrebbe chiesto a loro. Secondo me tanto, io alcuni passaggi con lui li ho vissuti e li vivo tuttora. Però c’è anche l’aspetto positivo di quando riesci a essere resiliente. Se riesci a reggere le cattiverie che ti dicono, e superi quelle cose, gli altri li annienti. È un passaggio darwiniano”.
Spalletti è stato criticato per la scelta di Maldini titolare.
“Partiamo da un presupposto: tutti noi stravediamo per Daniel, è un giocatore con caratteristiche che mancano in Nazionale. Sta crescendo tanto, gioca nell’Atalanta che è la terza forza del campionato. Non vedo perché non possa giocare con la Germania. Poi può fare bene o male come tutti, ma questo prescinde dal suo valore che è oggettivo. Alcune volte può capitare che, per difendere ciò che consideri caro, tendi a fare delle scelte strane. Anche il figlio di Maldini sembrava dovesse andare a giocare per il Venezuela”.
Tuo figlio gioca con la Repubblica Ceca…
“Quella è stata una scelta giusta, corretta per il suo percorso. E poi la Repubblica Ceca è sempre stata competitiva, ha sempre sfornato talenti. A livello tecnico non c’è un disvalore enorme”.
Tonali è ripartito.
“Grande reazione, grande energia, grande scocca. Io credo che il fatto di essere andato in Premier gli abbia fatto fare un ulteriore step”.
Si è parlato di Premier anche per Yildiz. Sarebbe un errore?
“Non lo so, non so neanche a livello di cassa come stia la Juve. Sono ragionamenti che può fare solo chi la vive tutti i giorni. Posso solo constatare che, quando nella Juve si vede una giocata fuori dal comune la fa lui”.
Il Milan cerca un ds...
"È un ruolo fondamentale. Secondo me un bravo direttore sportivo ha la capacità di mediare, di dare consigli all'allenatore o al giocatore. Io penso che, come valore della rosa, il Milan sia leggermente sotto l'Inter ma non di tanto. Infatti è l'unica squadra che ci ha giocato 3-4 volte e non ha mai perso".
