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Corvino furioso: "Questa demonizzazione del Lecce a fallimento della Nazionale è un insulto"

Corvino furioso: "Questa demonizzazione del Lecce a fallimento della Nazionale è un insulto"TUTTO mercato WEB
martedì 2 luglio 2024, 08:23Rassegna stampa
di Yvonne Alessandro

Pantaleo Corvino inviperito. Dopo l'Euroflop della Nazionale italiana in Germania, all'accusa di "abuso di stranieri nelle giovanili" lo storico direttore sportivo del Lecce non ha usato mezze misure durante l'intervista concessa ai taccuini del Corriere dello Sport: "Il Lecce in A ha tre giocatori che provengono dalla Primavera, e sono tre titolari. Falcone, Baschirotto, Piccoli, Gallo e Sansone sono italiani. Il Lecce non può permettersi gli italiani per i costi eccessivi. Devo difendere il nostro lavoro, la società, il territorio. Vogliamo parlare dei talenti locali?".

Perché non sono pochi i meccanismi discutibili del calcio italiano secondo il diesse di 74 anni, con 49 anni alle spalle nel suo ruolo: "I grandi club vengono qui e fanno razzia. L’aridità del nostro calcio non deriva dalle politiche del Lecce, ma da quelle della Federcalcio e della Lega, dei club. E non da ieri. Deriva dalla mancanza di strutture, campi, centri di addestramento e dall’impreparazione degli allenatori del settore giovanile. Manca anche la volontà - ha proseguito - da parte della federcalcio di imporre percentuali dei ricavi da destinare alla formazione dei giovani".

Con una chiosa dalla carica emotiva non indifferente in merito alle accuse ricevute sulla rosa del baby Lecce: "Il mio è un grido di dolore. In tutte le trasmissioni mettono in evidenza il risultato della nostra Primavera, gli undici stranieri, come se fossimo il male assoluto, l’origine del fallimento della Nazionale. Ma stiamo scherzando? Io l’untore? Questa demonizzazione del Lecce è un insulto all’intelligenza. Io non sono l’untore e il nostro è un modello che andrebbe seguito".

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