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Ma della Nazionale a chi frega veramente? Parole, parole e poi?

Ma della Nazionale a chi frega veramente? Parole, parole e poi?TUTTO mercato WEB
mercoledì 3 luglio 2024, 07:45L'Angolo di Calcio2000
di Fabrizio Ponciroli

Dopo la debacle con la Svizzera, si è parlato solo (o quasi) di Nazionale. Chiunque ha voluto dire la sua… Nessuna dimissione ma tantissime idee. Alcune ottime, almeno sulla carta. Di colpo, tutti si sono sentiti in dovere di fare qualcosa, almeno a parole. Troppo deplorevole il modo in cui siamo usciti da Euro 2024 per far finta di niente. Doveroso, no? Eppure, la domanda sorge spontanea: ma, onestamente, a chi frega veramente della Nazionale? Rispondere è tutt’altro che semplice. Proviamo a metterci nei panni di un presidente di un top club italiano. In primis, va considerata la proprietà. Se, ad esempio, parliamo di padroni americani, già diventa complicato pensare che possano sentirsi “dei patrioti italiani”. Inoltre, a chi gestisce un club, interessa (correttamente) che il club faccia bene. Che siano italiani o stranieri a portare i risultati poco importa, ciò che conta sono, appunto, i risultati. C’è poi una questione “di costi”. Da sempre, un giocatore italiano di qualità ha un valore, in Italia, nettamente superiore ad un suo pari straniero. Infine, le regole non “invitano” a investire sugli italiani, anzi… In conclusione, a chi gestisce un club di Serie A della Nazionale frega nulla…
Beh, ma c’è la FIGC, no? E cosa può fare? Certo, potrebbe dare degli incentivi a chi punta su giocatori italiani ma, sicuramente, non può obbligare nessun presidente a far giocare un tot di italiani perché, così facendo, farebbe un favore alla FIGC e alla Nazionale…
Dai, lo sappiamo da sempre: l’Italia è un fastidio per il semplice motivo che esiste.

Vero, ultimamente si è esagerato con la diminuzione di italiani in campo ma è altrettanto acclarato che i club italiani non possono pensare al bene della Nazionale a discapito dei propri interessi. Chi continua a ribadire che “i giovani italiani andrebbero fatti giocare” continua a non ragionare come un presidente o un allenatore di Serie A. Chi si può permettere di far crescere dei giovani italiani? Di farli sbagliare, di aspettarli, di puntare su di lui invece che su stranieri magari già pronti.
Il calcio di oggi non aspetta niente e nessuno. Se sei fortissimo, giochi. Se sei solo forte, probabilmente non giocherai mai. Da noi è così, forse più che altrove. Siamo esterofili da molti decenni. Ci affascinano i giocatori che arrivano da fuori. Ci siamo dimenticati che, in fin dei conti, siamo italiani e, senza mancare di rispetto a nessuno, sappiamo anche noi giocare a calcio a certi livelli… C’è stato un tempo in cui eravamo i migliori. Poi ci siamo imborghesiti, ci siamo lasciati ammaliare dal fascino dello straniero e ci siamo persi. Tuttavia, prima o poi, nascerà anche da noi un campionissimo e, ne sono sicuro, parleremo ancora di quanto sia forte la nostra Nazionale. Buon calcio a tutti… Anche a chi non frega nulla della Nazionale.

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