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Corvino: "Non sono il problema, ma una soluzione. Commissioni? E non chiamano Corvino"

Corvino: "Non sono il problema, ma una soluzione. Commissioni? E non chiamano Corvino"TUTTO mercato WEB
martedì 2 luglio 2024, 11:23Serie A
di Simone Lorini

"Corvino non è il problema, io mi considero una soluzione. In altri tempi, quand’ero a Casarano, tirai fuori Miccoli, a Lecce Pellé, a Firenze Chiesa. Casarano campione d’Italia Berretti. Lecce sette titoli, Fiorentina, cinque. Certo, puoi pure aggiungere Vucinic, Ledesma, Vlahovic. Sono in questo mondo da quasi 50 anni, 700 partite in A, forse qualcosa avrò capito, che dici? Se il meccanismo non funziona è sempre utile guardarsi dentro, non attorno. Io sono partito dalla terza categoria...". Così Pantaleo Corvino, responsabile dell'area tecnica del Lecce, parla così al Corriere dello Sport del momento del calcio italiano dopo il fallimento della Nazionale.

E sei arrivato alla Champions, a Firenze.
"Per quattro edizioni. Ho fatto la B cinque volte, ho dovuto vincere tutti i campionati e adesso mi sento dare dell’untore. Non devono venire a rompermi i coglioni. Conosco la base, ho fatto il responsabile del settore giovanile, il supervisore, quanti miei colleghi possono vantare lo stesso percorso?".

Dove vuoi arrivare?
"Nominano le commissioni e secondo te chiamano Corvino? Si affidano a gente senza esperienza specifica. Ivan (Zazzaroni, ndr), sono stanco di tutte queste accuse".

Cosa avresti voluto ascoltare?
"Avrei voluto che l’allenatore e i responsabili federali si fossero esposti ammettendo di aver sbagliato. Altro che inseguire colpevoli esterni, basta con la litania degli stranieri che portano via il posto agli italiani. I giovani italiani bravi ci sono e vincono europei e mondiali di categoria. Noi siamo diventati campioni del mondo nel 2006 quando vigeva la stessa legge sugli stranieri e le politiche federali non erano affatto diverse. Perché non dire “ho sbagliato, abbiamo sbagliato”? Ma chi vogliamo prendere in giro? Lascino in pace il Lecce e chi lavora bene. Negli ultimi trent’anni siamo l’unica società del centrosud ad aver portato, con italiani e stranieri, tre titoli nazionali. Un modello realizzato con la condivisone del presidente. Noi coltiviamo l’arte del fare, non l’arte del parlare. Vogliamo affrontare il tema della sostenibilità?".

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