Simone Padoin, il talismano della Juventus di Conte e Allegri. Cinque Scudetti, dieci titoli in totale

Il titolo giusto per la carriera di Simone Padoin è di un film del 1971, diretto da Elio Petri. Cioè "La classe operaia va in Paradiso". Onesto proletario della pedata, come ce ne sono molti nella storia juventina, Padoin è riuscito a legare indissolubilmente la propria figura alla Juventus di Antonio Conte, prima, poi a quella di Massimiliano Allegri. In generale era il talismano: cinque Scudetti su cinque stagioni bianconere, con 107 presenze in totale, solamente 3 gol - anche se spesso utilizzato più come terzino che non come centrocampista, ruolo nel quale era nato - ma anche tre Supercoppa Italiana e due Coppe Italia. Un palmares ricco che, probabilmente, a inizio 2012 non si sarebbe mai aspettato.

Perché alle porte dei 28 anni, Padoin era il simbolo dell'Atalanta, aveva appena rinnovato il contratto e deciso di intraprendere la carriera della bandiera, da capitano al braccio. Poi arriva Antonio Conte che lo chiede per la sua Juve. Accordo siglato in un attimo per circa cinque milioni di euro, con i tifosi atalantini che non la prendono benissimo, proprio per le parole d'amore che lo stesso Padoin aveva pronunciato qualche giorno prima sulla firma del contratto. Ovviamente è un'occasione impossibile da perdere.

Nato a Gemona del Friuli, oggi compie 39 anni. Ora fa parte dello staff di Massimiliano Allegri, dopo avere giocato anche a Cagliari e con l'Ascoli, dopo gli inizi al Vicenza. Nel settembre del 2022 ha conseguito il patentino da allenatore UEFA A a Coverciano.