Pierluigi Collina, il miglior arbitro di sempre. Ora a capo degli arbitri per la FIFA
In tutte le cose ci sono le categorie. Nell'arbitraggio Pierluigi Collina era un fuoriclasse, indiscutibilmente uno dei migliori di sempre. Difficile, come per un calciatore, spiegarsi se è il più bravo, ma con Collina - migliore per sei anni consecutivi a cavallo del millennio - probabilmente uno strappo alla regola si può fare. È stato a capo degli arbitri in Ucraina nel 2010, finendo all'interno di critiche per il poco coinvolgimento avuto con la federazione, oltre a un ruolo troppo marginale sul territorio.
In Italia, invece, solitamente si ricordano le cose peggiori, o meglio, le più controverse. Così il ricordo di Collina non è tanto in una finale Mondiale, ma con l'ombrello in mano, una giacca e il pallone mentre cerca di capire se si può giocare Perugia-Juventus. È l'ultima giornata del campionato 1999-2000, un violento acquazzone si abbatte sulla città umbra e Collina è costretto ad aspettare che smetta di piovere o, quantomeno, il campo sia in condizioni migliori. La Lazio vince la sua partita e la Juve deve ancora ricominciare la ripresa, Collina decide di far giocare in condizioni proibitive e Calori firma l'1-0 finale per il Perugia, con lo Scudetto che andrà, appunto, ai biancocelesti.
Collina ha arbitrato la finale 1999 fra Manchester United e Bayern Monaco di Champions League, con i Red Devils vincenti a cavallo dello scadere. La finale di Coppa UEFA del 2004 tra Valencia e Marsiglia, oltre alla finale del Mondiale 2000 tra Germania e Brasile. Poi designatore arbitrale della Serie A, nel 2010 per la UEFA e ora presidente della commissione arbitrale della FIFA. Oggi Pierluigi Collina compie 64 anni.