Achraf Hakimi, come un ciclone. Veni, vidi, vici e poi saluta in direzione PSG (per 65 milioni)
Come un ciclone. Inaspettato, veloce, sconvolgente ma anche scomparso. Achraf Hakimi all'Inter è stato così, è arrivato nell'estate più particolare della vita di chiunque, a fine giugno del 2020, quando il Covid non era stato ancora scongiurato. Pagato molto - oltre 40 milioni di euro - dopo stagioni straordinarie al Borussia Dortmund, quando il Real Madrid non ci credeva fino in fondo. Durante solo un anno, il tempo per vincere lo Scudetto senza particolari problemi, e rivenduto a 65 milioni - più bonus - per garantire una continuità aziendale dopo che, per un periodo, le rate del suo acquisto non erano state pagate ai Blancos per la crisi di liquidità di Suning.
È probabilmente uno dei migliori giocatori del mondo nel suo ruolo. Veloce, tecnico, bravo a difendere e attaccare, nessun punto debole. L'addio di Hakimi aveva fatto iniziare una contestazione, ulteriormente acuita dall'addio successivo di Lukaku. La situazione però non poteva essere gestita diversamente da Zhang che, altrimenti, rischiava davvero di finire in una situazione senza uscita.
"L’Inter ha significato consolidarmi nell’élite portando il mio nome al massimo livello possibile, arrivando ad essere inoltre campioni d’Italia. Parigi è stata, beh, magnifica. Mi trovo in uno dei momenti migliori della mia carriera, e nella capitale francese sto continuando a consolidare l’esperienza vissuta sulla sponda nerazzurra di Milano". Oggi Achraf Hakimi compie 26 anni.