A Pellissier l'asta per il marchio Chievo: "Il mio gol più bello. Campedelli? Non parliamo più"
Il calvario legato al marchio Chievo Verona si è concluso ieri, con l'ex bandiera del club Sergio Pellissier, ora presidente della Clivense (formazione di Serie D), che si è aggiudicato lo stesso dopo due aste andate deserte. E dopo che l'ex patron della fallita società gialloblù Luca Campedelli ha provato a "mettergli i bastoni tra le ruote", presentando un'offerta nel corso dell'ultima asta (non direttamente, ma tramite il presidente del Vigasio, club neo promosso in Serie D di cui è dirigente). A ogni modo, la favola ha trovato il suo lieto fine, e proprio Pellissier ha parlato in conferenza stampa.
"Questo marchio non deve essere di una persona ma di tutti coloro che hanno creduto nel nostro progetto - si legge sull'edizione on line del Corriere del Veneto -. Sono stati tre anni complessi, in cui abbiamo anche ricevuto insulti, ma può succedere quando si ha il coraggio di certe iniziative. La Clivense è nata per tenere in vita una storia che non poteva finire così, per continuare a dare alle persone una maglia per cui tifare. E chi ci ha seguito fin dall’inizio oggi può dire che il marchio del Chievo è tornato a casa. Luca Campedelli? Non parliamo più da tempo e non è un aspetto che m’interessa".
Pellissier ha poi proseguito: "Se ci chiameremo Chievo lo decideranno i soci della Clivense, cioè le uniche persone che ci hanno creduto fin dall’inizio: il fatto che il Chievo torni in mano loro dimostra che il calcio può essere anche passione e non solo business. Certo, non ci aspettavamo la controfferta del Vigasio. Loro avevano il proprio obiettivo, noi il nostro. Quando siamo riusciti a superare il loro ultimo rilancio l’emozione è stata forte, uno dei miei gol più belli: la gioia di vedere persone che ti ringraziano, ti abbracciano e piangono perché hanno raggiunto un obiettivo così importante è la cosa più emozionante in assoluto".
Conclude poi: "Il ritorno nel professionismo è un obiettivo fin dall’inizio, ambiamo al massimo possibile e faremo di tutto per rispettare la tabella di marcia. Se rivedere il derby tra Hellas e Chievo in Serie A è un nostro sogno? Chiaramente sì. Ma abbiamo ancora tanta strada da fare".