Dall’amaro esonero con l’Hellas alla seconda promozione: Grosso sa dominare la Serie B

Che Fabio Grosso fosse un tecnico capace in cadetteria lo si era capito già da suoi esordi con il Bari (settimo posto) e con l’Hellas Verona (dove venne esonerato a maggio dopo una flessione che rischiò di far finire fuori dai play off una squadra che a lungo era stata nelle zone nobili della classifica). Ma fu a Frosinone – dove arrivò dopo la breve parentesi a Brescia (3 gare in A) e quella al Sion conclusa con un altro esonero – dove pose le basi per la promozione raggiunta al secondo anno e spiccioli dominando quella Serie B dove giocavano anche Genoa (finito secondo a -7), Bari, Parma, Cagliari, Venezia e Palermo.
Tornato in Serie B dopo la breve, e turbolenta, esperienza al Lione in Francia il tecnico ha ripreso da dove aveva lasciato. Alla guida di un top team – molto più dei ciociari di allora – Grosso ha costruito un dominio certificato da questa promozione largamente anticipata. Una cammino praticamente senza passi falsi con una media punti molto simile a quella tenuta con il Frosinone e comunque superiore ai due punti a partita. E forse non è un caso che tre elementi di quella squadra – i centrocampisti Mazzitelli e Boloca e gli attaccanti Mulattieri e Moro – siano anche presenti nell’attuale formazione dei neroverdi.
Numeri, prestazioni e risultati certificano che in Serie B sono pochi gli allenatori capaci di costruire squadre dominanti come l’ex campione del mondo, specialmente fra gli Under 50, ma ora viene il bello. Grosso, salvo sorprese, dovrebbe proseguire la sua avventura alla guida dei neroverdi e mettersi finalmente in mostra anche in quella massima serie appena sfiorata. Lì si capirà se potrà ambire a salire ulteriormente nella scala del calcio o meno.
