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Dalla Serie D alla B... in un anno. Palermo: "La Carrarese è stata la mia occasione"

Dalla Serie D alla B... in un anno. Palermo: "La Carrarese è stata la mia occasione"
lunedì 12 agosto 2024, 10:04Serie B
di Claudia Marrone

"All'inizio mi sono dovuto abituare a un'intensità e a un livello tecnico differente, più alto, però piano piano, con allenamenti e partite, sono entrato nei meccanismi. Non era facile perché comunque arrivavo in una squadra che lavora insieme da un anno, e lo hanno fatto benissimo la stagione scorsa, ma tutti mi hanno dato una mano per agevolarmi": esordisce così, parlando in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com, l'attaccante delle Carrarese Ryduan Palermo.

Figlio d'arte - suo padre è Martin Palermo - il classe 1996 ha poi spiegato cosa lo ha spinto a sposare il progetto della formazione apuana, che lo ha prelevato dalla Serie D permettendogli un doppio salto fino alla B: "La Carrarese ha dimostrato di credere in me e volermi a tutti i costi, è una squadra ambiziosa che vuole farlo bene, e lo ha dimostrato già in Serie C facendo un grandissimo campionato, era la mia occasione. Per me è un salto importante nella mia carriera, il mio sogno è quello di arrivare a giocare più in alto possibile".

Perché, invece, la scelta di venire a giocare in Italia?
"Dopo la stagione trascorsa in Spagna volevo provare a fare il salto di categoria, ma non mi è stata data l'opportunità, e ho allora deciso di guardarmi intorno. Mi è arrivata la chiamata dall'Eccellenza sarda, e anche se era la stessa categoria che facevo in Spagna ho deciso di accettare perché ho sempre desiderato conoscere l’Italia: non ci ho pensato due volte e sono andato li. Quell'anno, grazie a Dio, è andato bene... per altro ho finito la stagione giocando un'amichevole contro il Cagliari, e adesso, due anni dopo, torno lì, ma in un'altra modo".

Stasera vi attende effettivamente l'impegno di Coppa Italia Frecciarossa con il Cagliari, gara ufficiale. Che partita sarà?
"Andremo a fare quello che abbiamo provato in settimana. In queste partite nessuno si aspetta che la squadra di categoria inferiore possa vincere, ma noi daremo il 100% per passare il turno, è questa la mentalità che dovrà accompagnarci non solo in Sardegna ma in tutta la stagione".

Sabato, poi, il via al campionato. L'esordio in B sarà con il Cesena, neo promossa come voi...
"Saranno tutte partite dure per noi, ma. come per le altre squadre, la Serie B negli ultimi anni si è sempre dimostrata complessa e imprevedibile. Ma la nostra mentalità, come dicevo prima, sarà quella di cercare di vincere quanto più possibile al di là della squadra che abbiamo di fronte".

Cosa ti aspetti quindi da questa annata?
"A livello personale, quello che più mi preme è lavorare tutti giorni al massimo per continuare a migliorare e dare un aiuto alla squadra, con quelle che sono le mie capacità e le mie caratteristiche. Abbiamo fatto una grande preparazione, siamo pronti a dimostrare che squadra siamo, cercando di proseguire sulla stessa strada della stagione scorsa".

Nota adesso personale: come ci si sente a essere il figlio del miglior marcatore di sempre del Boca?
"È un grande orgoglio avere una leggenda del calcio come padre: è il mio idolo e la mia finte di ispirazione in campo. Certo, a tratti non è stato facile, il confronto dall'esterno tendono sempre a farlo, e da piccolo lo soffrivo un po', ma crescendo sono entrato in un'altra ottica: provo a fare sempre bene e a godermi quello che amo, perché non devo dimostrare niente a nessuno. La carriera di mio padre è stata grandissima, qualsiasi giocatore vorrebbe averla, però io sono Ryduan e vado dietro i miei sogni, con molta dedizione, lavoro e sacrificio. Anche se a volte mi chiamano Martin (ride, ndr)".

Ma vi confrontate con tuo padre per consigli tattici?
"Ora non tanto, quando era più piccolo sì, e ascoltavo sempre i suoi consigli, studiavo le sue giocate, i suoi e i movimenti dentro l'area. Lui comunque segue tutto e vede tutte le partite, è molto attento a quello che faccio dentro il campo... qualche consiglio c'è ancora".

Il tuo sogno, molto futuro, è poi quello di chiudere la carriera in Argentina?
"Non lo so, mi sto trovando bene in Italia, sento che è un posto speciale per me. Credo molto in Dio, e penso che siano pochi i calciatori che alla mia età hanno la possibilità, in due anni, di passare a giocare dall'Eccellenza alla Serie B, quindi ho imparato a vivere nel presente. Solo Dio sa dove finirà poi questo sogno".

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