Spareggio Spezia-Verona, Casini: "Possibile sede tra Udine, Lecce, Firenze e Reggio Emilia"
"Dal punto di vista sportivo è stato un campionato molto bello, il Napoli è la quarta squadra diversa ad aver vinto lo scudetto in quattro anni, ma anche la quarta in oltre 20 anni. Un risultato molto importante per aumentare la competitività del campionato. Poi abbiamo introdotto lo spareggio sparito negli ultimi anni e neanche a farlo apposta abbiamo lo spareggio salvezza tra Spezia e Verona, mancava dalla stagione 2004-05. E poi mi piace ricordare i risultati in Europa. La Roma è stata sfortunata con i calci di rigore, però abbiamo raggiunto tre finali europee, non succedeva dal 1990". Così Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1.
Spareggio Spezia-Verona: "Si giocherà domenica 11 giugno alle 20:45. Per quanto riguarda la sede abbiamo convocato un consiglio di Lega straordinario per oggi pomeriggio. Abbiamo chiesto alle 20 squadre associate disponibilità per lo stadio, hanno risposto positivamente Lecce, Udine, Firenze e Reggio Emilia. Valuteremo tutto con il Ministero dell'Interno e l'Osservatorio per la sicurezza".
Numero di partite spropositato: "Si gioca troppo, lo dicono gli stessi tecnici e i giocatori, ma è un problema che va affrontato da tutte le componenti. Se guardiamo la Fifa, la Uefa e i campionati nazionali, la tendenza invece è quella di riempire spazi per giocare. Un altro effetto negativo è che non si fanno più amichevoli, che consentono di sperimentare potenziali nuove regole del gioco".
Riforma format campionato: "Il numero di partite è altissimo, la Fiorentina è la squadra che giocherà più partite quest'anno, in tutto 60. L'Inter credo arrivi a 57, lo stesso numero di City e Real Madrid. Il problema è che se i campionati nazionali riducono le partite, poi non è che diminuisce il numero complessivo di partite. Per questo bisogna coordinarsi, non è un problema che può essere affrontato come singolo Stato. Ricordiamo anche che sia Premier League che Liga sono a 20 squadre. Quello che le squadre hanno per ora ritenuto è di mantenere il format a 20 squadre per una serie di ragioni. Innanzitutto un tema economico: più squadre assicurano maggiori introiti complessivi. La seconda ragione ha carattere storico, geografico: salirà una tra Bari e Cagliari, due piazze importanti, è risalito il Genoa, un'altra piazza storica. Con un campionato a 20 è più probabile trovare una rappresentatività. E poi c'è una posizione delle leghe nel guardare cosa succede a livello internazionale. Il punto qui è chi fa il primo passo".
Capitolo Diritti tv: "Ieri con De Laurentiis abbiamo parlato solo della festa. Il tema del bando dei diritti è in corso, il termine per presentare le offerte è il 14 giugno. Poi la prossima settimana inizierà questo percorso che prevede diversi passaggi tra cui anche la trattativa privata con chi ha presentato le offerte. Adesso c'è attesa. I risultati sportivi in Europa aiutano. La partita in chiaro è tra i pacchetti, come c'è l'opzione del canale o di avere un operatore che prenda delle giornate le giornate modello Boxing day in Premier. Ci sono tante opzioni per far sì che il mercato risponda positivamente a tutte queste proposte".
Riforma format Coppa Italia stile Fa Cup: "Tema discusso già in consiglio, ci sono varie proposte. il problema principale è che se si aumentano le partite, torniamo al problema precedente. Per le squadre di A, adesso c'è un meccanismo accettabile. La seconda ragione è lo stato degli impianti: è in dubbio anche la possibilità di usare il Var in alcuni stadi".
Prossimo campionato: "È verosimile che il calendario asimmetrico verrà confermato anche il prossimo anno. Per la prima settimana di luglio dovremmo avere il calendario già pronto. Sulle finestre, noi vorremmo migliorarci: l'anno scorso abbiamo introdotto le otto finestre modello Premier League, proveremo a scendere a sette".
Debiti delle società: "Riguarda molte società, ma abbiamo anche delle realtà virtuose, ad esempio il Napoli. Un tema su cui l'Uefa ha mostrato interesse è l'introduzione di un salary cap ancora di più pervasivo di quello sviluppato ora. Per ora la Uefa ha indicato un tetto massimo di spesa per tutti gli stipendi, una spesa complessiva che deve fermarsi al 70% del bilancio. Si sta studiando un salary cap che indica sullo stipendio del singolo calciatore, modello americano. Potrebbe portare a una ulteriore diminuzione dei debiti".
Seconde squadre: "Stiamo lavorando con la Lega Pro per aumentare il numero delle seconde squadre delle società di A. Siamo fiduciosi possa essercene almeno un'altra per la prossima stagione".