Il bassista dello 'Stato Sociale': "Al Dall'Ara la stessa leggerezza di 'Una vita in vacanza'"

Sulle colonne dell'edizione bolognese de La Repubblica ha parlato il bassista dello Stato Sociale Alberto Cazzola, super tifoso del Bologna e abbonato in curva del Dall'Ara fin dai tempi di Baggio: "Allo stadio ora è divertente come andare a un concerto, siamo uno spettacolo vero, per gioco, aggressività, qualsiasi squadra passi di qua ha paura ad affrontarci. Nessuno fuori città parlava mai del Bologna, martedì ho sentito elogiare Sartori e le sue scelte in un programma radio generalista come “Deejay chiama Italia”. Impensabile. “L’anno che verrà” è ormai un inno e sfido qualsiasi club al mondo a trovarne uno migliore. Magari allo stadio potrebbero mettere “Una vita in vacanza”, così mi arriva qualche diritto Siae. Scherzo, ma avrebbe senso: la leggerezza che regala il Bologna è una fuga dai problemi".

Meglio vincere la Coppa Italia o tornare in Champions?
"Scelgo vincere la coppa, l’Europa League va benissimo, sarebbe un torneo divertente in cui possiamo dire la nostra. Ho già prenotato un albergo a Roma, ma con cancellazione gratuita, per scaramanzia. Sollevare un trofeo è il sogno di tutta una città che aspetta da una vita".

Il Bologna ha riportato un po' di romanticismo nel calcio?
"L’oculatezza di Saputo, che non è arrivato spendendo a caso solo perché ha i soldi, è vicina alla cultura locale di ottenere il risultato non sventolando superiorità economica ma con un percorso lungo e con tanto lavoro dietro. Così il risultato è più bello, anche poetico, ti permette di goderti di più i momenti e la gioia, quando arriva".