El Shaarawy si racconta: "Milan sogno realizzato a 18 anni. Così è nato il soprannome Faraone"

L'esterno offensivo della Roma, Stephan El Shaarawy, è il protagonista del primo episodio di 'Pitch Moments', una serie di interviste curata da 90min.com. Queste le sue dichiarazioni sui suoi inizi fino al grande salto al Milan ad appena 18 anni: "Ero focalizzato su quello che volevo fare, non ci pensavo più di tanto. Poi è arrivato il primo contratto da professionista con il Padova e poi il Milan, ho capito che la mia passione è diventata il mio lavoro. Mi ponevo obiettivi e li raggiungevo, è stato bravo mio padre, non mi accontentavo mai”.
Da dove è nato il soprannome “Faraone”?
“Nella finale scudetto Primavera, vincemmo 2-1 contro l’Empoli col Genoa. Andai sotto la tribuna e feci il gesto del Faraone, c’era Gianluca Di Marzio che commentava la partita e da lì è nato il soprannome”.
Com’è stato entrare nello spogliatoio del Milan a 18 anni?
“Entravo a far parte della squadra che tifavo da bambino. L’ultima serata con il Padova, col saluto ai tifosi, il DS Foschi mi disse che sarei diventato un calciatore del Milan. È stato un momento davvero emozionante. Un altro sogno che si è realizzato. Mi ricordo che il primo giorno di ritiro i primi giocatori che ho visto sono stati Abate e Nesta, li ho conosciuti ed è stato un bel momento”.
C’è un gol a cui è particolarmente affezionato?
“Il primo contro la Reggina, su assist di Succi. Anche lì festeggiai sotto la curva, momenti che non dimentichi”
