Tutti giù dal carro: il processo all’Inter (e a Inzaghi) è questione di un attimo

Tre sconfitte consecutive, un pezzo di triplete che sfuma e anche l’altro - lo scudetto - un po’ più lontano. L’Inter viaggerà oggi per Barcellona, per il primo atto di una semifinale Champions che può cambiare radicalmente il giudizio sulla stagione, nel peggior momento possibile. Non solo a livello fisico: i ko con Bologna, Milan e Roma hanno lasciato scorie difficili da gestire, specie nel morale.
Tutti giù dal carro. “È il calcio”, ha detto Simone Inzaghi dopo la sconfitta interna con i giallorossi. È il calcio anche quello in cui i giudizi cambiano di segno all’improvviso. Perché dieci giorni fa la sua Inter era la creatura perfetta e oggi è una squadra che rischia di non vincere nulla, su cui si sommano commenti sempre più critici. Anche nei confronti dell’allenatore piacentino, che nel giro di tre partite è passato dall’essere il principale artefice e il principale colpevole. Dovesse riuscire l’impresa domani a Montjuic, risalire sul carro sarebbe questione di attimi. Ma prima c’erano solo posti in piedi e oggi si sta seduti comodi.
Per la società stagione positiva. A prescindere, almeno ufficialmente. Marotta lo ha detto chiaramente qualche tempo fa, difficile che il giudizio cambi davvero. Perché poi nel calcio moderno contano soprattutto i soldi, e le scelte di Inzaghi, i giocatori valorizzati, ne hanno portati un sacco nelle casse dell’Inter. Attenzione perché anche su questo fronte, però, tutto cambia in un secondo.
