La fiducia di Ranieri, la partita di Cristante: anche così ha vinto la Roma

Bryan Cristante è il volto della Roma che resiste, lotta e non si arrende mai. Dopo mesi difficili e tante critiche, è tornato protagonista proprio quando serviva: a San Siro ha guidato il centrocampo con intelligenza, pulizia e coraggio, sopperendo a un gol fallito con una prestazione di alto livello. Sempre nel vivo dell’azione, sempre pronto a chiudere spazi e ripartire. Un esempio silenzioso, ma fondamentale.

La Roma ha risposto nel momento più difficile, strappando a San Siro una vittoria che vale molto più dei tre punti. Di fronte a un’Inter opaca e senza idee, i giallorossi hanno scelto la strada della concretezza: venti minuti di studio, poi la zampata nei momenti decisivi. Meno spettacolo, più sostanza. Quando c’era da soffrire, hanno stretto i denti; quando c’era da colpire, non hanno esitato.

Il successo è stato dedicato ai tifosi, assenti eccellenti dopo i disordini del derby, un'assenza che si è sentita ma che la squadra ha saputo trasformare in motivazione. Ranieri, lucido e risoluto, ha festeggiato la vittoria con l’orgoglio di chi conosce il valore delle battaglie vinte sul filo dei nervi. Con il sorriso di chi, a Coverciano, ha già depositato il tesserino da allenatore, ma in campo ha ancora tanto da insegnare.

Non è servita la miglior Roma della stagione: è bastato carattere, organizzazione difensiva e quel pizzico di fame in più. L’Inter non restava a secco in casa da due anni, e il tabù Meazza è stato finalmente abbattuto dopo 17 anni di attesa.

Diciotto risultati utili consecutivi, la rincorsa Champions ancora viva, e una squadra che, tra difficoltà e orgoglio, dimostra di essere ancora lì, a giocarsela fino all'ultimo.