Dal Carpi allo Scudetto: la storia di Giuntoli. Oggi è il miglior direttore sportivo della Serie A

Cristiano Giuntoli è il grande architetto dello Scudetto conquistato dal Napoli. Quello messo in piedi la scorsa estate, all'alba del suo settimo anno da direttore sportivo del club, è il grande capolavoro di un dirigente che ha raggiunto il grande obiettivo dopo aver abbassato drasticamente col suo lavoro la voce monte-ingaggi. Da Sirigu a Ospina, da Koulibaly a Kim, da Ghoulam a Olivera, da Fabian Ruiz a Ndombele, da Mertens a Raspadori, da Insigne a Kvaratskhelia. L'estate del reset che molti hanno frettolosamente etichettato come un passo indietro s'è in realtà trasformato nel trampolino necessario per scavalcare il muro più alto. Una crisi trasformata in opportunità.

Classe '72, Giuntoli è nato a Firenze e ha sviluppato la sua carriera da calciatori quasi interamented in Liguria, tra la Serie C e la Serie D. E' però il passaggio da calciatore a dirigente quello che gli regala le più grandi soddisfazioni. A concedergli l'occasione di mettersi alla prova è Stefano Bonacini al Carpi: Giuntoli ben presto da vice di Giandomenico Costi diventa direttore sportivo del Carpi e in sei anni porta in dote giovani di grande valore, plusvalenze e risultati. La chiamata del Napoli arriva nell'estate 2015: è il direttore sportivo su cui De Laurentiis decide di puntare per sostituire Riccardo Bigon e mai scelta fu più azzeccata. Un solo momento di crisi, tante intuizioni azzeccate. Personaggio razionale, metodico, paziente. Tutte caratteristiche complementari all'esuberante personalità di De Laurentiis, presidente che ha avuto il merito di lasciare carta bianca al suo direttore sportivo quando c'era da operare la più importante rivoluzione degli ultimi anni. I risultati di questa stagione uniti al lavoro svolto la scorsa estate lo consacrano, in questo momento, come il miglior Direttore Sportivo della Serie A.