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Da Tabarez a Conceicao: il Milan degli allenatori stranieri è (sempre) un flop

Da Tabarez a Conceicao: il Milan degli allenatori stranieri è (sempre) un flopTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 7 marzo 2025, 11:51Serie A
di Andrea Losapio

Il rischio che quella attuale possa diventare una delle peggiori stagioni da trent'anni a questa parte c'è, eccome. Perché è vero che la Supercoppa Italiana può salvare almeno le apparenze, ma in campionato la china è quella che è. L'analogia più chiara di quest'annata è quella con il 1996-97, in panchina c'era il maestro Oscar Tabarez - come direttore tecnico, formalmente l'allenatore era Morini - salvo poi vedere il ritorno di Arrigo Sacchi, con risultati tutt'altro che eccellenti. Era il Milan di Berlusconi, quello che non cambiava facilmente la guida, tutt'altro. Quell'anno fu undicesimo posto, perdendo tutto il possibile: Coppa Italia ai quarti, Supercoppa in finale, Champions ai gironi.

Quindi probabilmente inarrivabile. Però tornando verso i giorni nostri incrociamo altri stranieri: Fatih Terim, per dirne uno, che venne licenziato dopo pochi mesi dopo una sconfitta con il Torino, con il suo posto preso da Carlo Ancelotti. Diciamo che andò meglio a lui rispetto al ritorno di Arrigo Sacchi sulla panchina rossonera. Poi Leonardo, nell'anno del triplete interista, terzo posto. Clarence Seedorf, subentrato dopo gli anni vincenti di Allegri, ottavo. Infine il compianto Sinisa Mihajlovic, nell'ultimo colpo di coda di Silvio Berlusconi, settimo (con esonero).

Storicamente il Milan agli stranieri è un flop. Figuriamoci chi non ha mai vissuto il rossonero come piazza. Forse RedBird avrebbe bisogno di tenere conto anche di questa storicità nelle prossime eventuali scelte.

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