Kyle Walker al Milan e la lezione alle proprietà americane (e a Thiago Motta)

Tra gli innesti dell'inverno del Milan ce n'è uno che forse ha fatto meno rumore degli altri ma che poi, dulcis in fundo, si è rivelato quello più efficace. Ed è così che Kyle Walker deve rappresentare una lezione per le proprietà americane, ossessionate dai giovani e dalle plusvalenze, ma pure a Thiago Motta e a tutti gli allenatori che spesso non sono attirati dai giocatori di grande personalità (da Szczesny a Danilo), con tutti i loro pro e contro. Ne parliamo nel Podcast di oggi di Tuttomercatoweb.com, con Marco Conterio.

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Walker-Milan, il punto sul futuro
Il club rossonero ha già un’intesa di massima con il terzino per un contratto fino al 2027 e vanta l’opzione di riscatto dal City. Servono, però, 5 milioni per rendere il numero 32 un calciatore milanista a titolo definitivo. Contatti già avviati con l’agente del difensore Mark Rankine per chiudere l’operazione, anche se il Milan proverà prima a strappare uno sconto sul prezzo del cartellino. In fondo 5 milioni per un giocatore di 35 anni (li compirà il 28 maggio) non sono pochi.

No alle altre offerte. Motivo per cui anche da Manchester potrebbero accettare di ribassare la cifra del riscatto per cedere un elemento, che non rientra più nei piani di Pep Guardiola. Per la gioia di Walker che a gennaio ha detto no ad altri due club di Premier League e soprattutto a una ricca offerta dall’Arabia per vestire la maglia rossonera.