La maglia dell'Hellas Verona - L'omaggio celebrativo per i 40 anni dallo scudetto
Il DJ Carlo Carletto Nicoletti, nostro storico collaboratore (autore e produttore della WebSerie GoalCar lanciata proprio dal nostro network), ci presenta e ci racconta aneddoti, curiosità e particolari inediti sulle maglie da gioco, palloni, scarpe e tanto altro ancora che hanno fatto e continuano a fare la storia del calcio non solo italiano.
Ho sempre subito il fascino della maglietta del Verona. Ho sempre apprezzato le idee grafiche della squadra scaligera. Ricordo le bellissime maglie degli anni ’80, ma anche quelle dei primi anni ’90. A Verona hanno sempre dato molta importanza alle grafiche e, da collezionista, non posso che apprezzare questo tipo di attenzioni. Conservo gelosamente la maglietta di Toni di quando divenne capocannoniere a pari reti con Icardi nel 2014/2015 esattamente 10 anni fa.
Quest’anno, quando ad agosto è stata presentata la prima maglia, sono rimasto a bocca aperta nel rivedere riprodotta fedelmente la maglia dello scudetto della stagione 1984/1985.
Devo anche dire che nel 2013 ho fatto il mio esordio nella Nazionale Italiana cantanti proprio a Verona contro le vecchie glorie dell’Hellas Verona.
Giusto per i più giovani è doveroso ricordare che lo scudetto di quella stagione fu vinto dal Verona in modo del tutto inaspettato, per fare un esempio recente, un po’ come quando il Leicester di Ranieri, partito con il solo obiettivo di salvarsi, vinse la Premier League nel 2015/2016. Ad onor del vero bisogna però dire che il Verona, non solo non aveva come obiettivo quello della salvezza, bensì erano già un paio d’anni che stava disputando della grandi stagioni, dal suo ritorno in Serie A aveva ottenuto un quarto posto con finale di Coppa Italia raggiunta e un sesto posto con qualificazione in Coppa Uefa ed ennesima finale di Coppa Italia. Quell’anno per il decisivo salto di qualità arrivarono il tedesco Briegel e il danese Elkjaer Larsen che tra i suoi nomi aveva anche Preben, me lo ricordo perché, per darvi l’idea dell’impatto che ebbe e ha continuato ad avere tra i veronesi, la mia collega radiofonica Francesca Cheyenne, veronese doc, aveva chiamato il suo cane Preben.
Allenatore Osvaldo Bagnoli, presidente Celestino Guidotti, che aveva appena venduto a Chiampan, restando però alla presidenza , bomber della squadra Giuseppe “Nanu” Galderisi. Bruni, Marangon, Tricella, Fanna, Di Gennaro, il portiere Garella, che poi vincerà un altro scudetto a Napoli con Maradona, sono alcuni giocatori della squadra allestita dal mitico General Manager Emiliano Mascetti che riuscì a regalare una delle più grandi gioie, se non la più grande, al popolo veronese.
Tornando alla maglietta celebrativa di quest’anno, la sorpresa più grande l’ho avuta quando ho avuto modo di poterla toccare con mano. Materiale leggerissimo e piacevolissimo al tatto. Inutile dirvi che l’idea di celebrare i quarant’anni dallo scudetto riproponendo fedelmente la maglia di quell’anno l’ho trovata perfetta.
“Appena abbiamo firmato con Joma, l’unica cosa certa che avevamo era che nel 2024/2025 saremmo usciti con questa maglietta. Ci stiamo lavorando da diversi anni, per noi era quasi scontata come cosa e non c’è stato un momento particolare in cui abbiamo deciso, lo dovevamo fare e basta”.
A parlare sono i ragazzi che seguono il marketing e l’area commerciale dell’Hellas Verona, ragazzi che trasudano entusiasmo e che trasmettono tutta la passione che ci mettono per rendere uniche le maglie e tutto il materiale gialloblu.
“Questo tipo di materiale, più leggero del solito, era l’unico che ci permetteva di poter replicare l’esatta distanza delle righe fedelmente all’originale e Joma in questo ha fatto un ottimo lavoro. Per raggiungere il risultato finale Joma non c’ha mai mandato campioni definitivi, bensì varie tipologie di tessuto, mentre a livello grafico, quando abbiamo firmato 2 anni fa sapevamo già esattamente che la maglia di quest’anno sarebbe stata esattamente così".
Appurato che la per la prima maglia ci sarebbero stati pochi dubbi, andiamo a vedere le altre due: “Per la seconda maglia, quella away e solitamente bianca, abbiamo preso spunto dalla Coppa dello Scudetto dell’epoca consegnata per la vittoria, che aveva una base marmorea”. Durante la nostra conversazione ho scoperto una bella iniziativa riguardante la terza maglia: ”La terza maglia è dedicata alla nostra fondazione Hellas Verona Foundation, per l’eleganza e i temi trattati abbiamo voluto utilizzare per tutti i dettagli il color oro. Con la Fondazione siamo molto attivi nell’aiutare le associazioni del territorio. Ogni maglietta utilizzata dai giocatori in campionato viene venduta all’asta e il ricavato, tramite la Fondazione, viene devoluto alle varie associazioni”.
Quali reazioni avete avuto tra i tifosi? “Ottime, le maglie sono piaciute immediatamente, ovviamente con prevalenza per la prima”. Confermo e vi invito, se ne avete la possibilità, a toccarne una, lo so corro il rischio di ripetermi, ma al tatto è veramente piacevole. Mi sono ripromesso di andare presto a vedere una partita del Verona, il Bentegodi regala sempre grandi emozioni e soprattutto quest’anno guardando in campo la squadra giocare con questa iconica maglietta.