Pablo Aimar, il pagliaccio più divertente del calcio nonché ennesimo nuovo Maradona
Da vice allenatore ha forse il curriculum migliore della storia. Da calciatore meno, seppur sia stato un idolo per il River Plate. Pablo Aimar è diventato vice commissario tecnico della nazionale argentina nel 2018. Cioè l'ultimo anno delle sconfitte, con l'ottavo di finale contro la Francia come spartiacque. L'arrivo di Sampaoli prima, poi quello di Lionel Scaloni che, di fatto, ha cambiato la bussola per portare Lionel Messi a vincere tutto. Aimar ha vinto la Copa America del 2021, la Finalissima nel 2022 contro l'Italia, poi il tris con il Mondiale in Qatar.
Però la carriera da calciatore merita ben più di una menzione. Calciatore bellissimo, divertente, tanto da essere soprannominato el payaso, il pagliaccio. Come ogni fantasista che è nato nei dintorni di Buenos Aires negli anni ottanta, non troppo alto, è stato anche il "nuovo Diego Armando Maradona", anche se rispetto a tanti suoi connazionali è diventato un idolo per una generazione di calciatori. Su tutti Lionel Messi, che lo annovera fra i suoi. Lo stesso Maradona disse, una volta: "Pablo Aimar è il mio legittimo successore come miglior giocatore al mondo. Si diverte giocando, come facevo io".
E poi ci sono le squadre in cui ha giocato, per nulla banali. Nel River Plate, dove è finito a fine carriera. Poi il Valencia di Benitez, dove ha vinto addirittura due campionati spagnoli - e non è semplice farlo se non sei Real Madrid o Barcellona. Il Saragozza, il Benfica - un solo campionato ma quattro Taça de Portugal - e il Johor Darul Ta'zim Football Club, squadra malaisiana. In tutto questo una Coppa UEFA, proprio al Valencia, oltre a una Supercoppa Europea e una Sudamericana. Oggi Pablo Aimar compie 44 anni.