Deschamps lezione a Spalletti. Qualificati ma la sconfitta con la Francia gela l’entusiasmo. Ci è mancato Donnarumma. Male Retegui. Riparte il campionato. Inter favorita, dietro la Dea. Ranieri alla Ferguson
Avevamo tutti una gran voglia di innamorarci nuovamente dell’Italia. Il 3 a 1 della Francia è una fastidiosa doccia gelata. Siamo tornati di colpo sulla terra con tanti problemi evidenti. La Francia è di un’altra dimensione, Pensate, i Blues hanno potuto permettersi di lasciare a casa addirittura Mbappè. Ho grande stima in Spalletti ma stavolta Deschamps ha dato una lezione di calcio al cittì di Certaldo. Il tecnico francese ha azzeccato scelte e tattica. Impedendo agli azzurri di sviluppare il loro abituale calcio. Proviamo a consolarci con la qualificazione, anche se da secondi. Un buon risultato che però non accende. Non ce ne voglia Vicario ma di sicuro abbiamo pagato l’assenza di Donnarumma. Costretto in panchina da un violento attacco influenzale. Donnarumma ci ha abituato a dei miracoli. Contro questa Francia sarebbero serviti. Stavolta non abbiamo avuto quasi niente neppure da Retegui. Che grazie al lavoro di Gasperini è cresciuto ma che deve ancora salire l’ultimo scalino. Kean forse poteva essere inserito a inizio ripresa. Si era visto che il bomber della Dea non era nella serata giusta.
Anche in mezzo al campo abbiamo corso spesso a vuoto e pagato la fisicità dei francesi. Peccato. Questa sconfitta ci fa fare un piccolo passo indietro. Vietato però avvilirci. Vietato dimenticare quello che abbiamo costruito in questo girone (compresa la vittoria all’andata contro la Francia al Parco dei Principi). In questa Nations è nata comunque una nuova Italia che ha tutte lee carte in regola per chiudere finalmente la maledizione Mondiale: . La Francia ci ha condannato con una doppietta dell’ex juventino Rabiot.
Celebrata la Nazionale ora avanti con il campionato. Condivido la tesi di Arrigo Sacchi che vede quattro squadre in lotta per il titolo. Io le metto in questo ordine: Inter, Atalanta, Napoli e Juve. Aspettando con curiosità di vedere quali saranno (in positivo e in negativo) gli effetti della Champions su tre di queste candidate allo scudetto e di come usciranno rinforzate o meno dal prossimo mercato invernale. Sono profondamente curioso di vedere anche come Ranieri riuscirà a rimettere a posto il mosaico impazzito della Roma. Per Sir Claudio questa è una delle imprese più complicate (anche dal punto di vista emotivo) della sua carriera. Se riesce in questa impresa Ranieri può diventare il futuro Ferguson della Roma. Un manager all’inglese a tutto campo come non si è mai visto nel calcio italiano. Ma la strada è tutta in salita. Terribilmente in salita.