Joao Felix, l'enfant prodige che per un periodo si è fermato. Nonostante sia costato 126 milioni
120 milioni di euro più 6 di costi finanziari e accessori. Quando pagano il tuo cartellino così tanto, a vent'anni, c'è il rischio che le attese sgretolino il tuo essere. E in effetti Joao Felix all'Atletico Madrid è stato come una supernova, mai brillante in campo, solo nelle aspettative. Preso per sostituire un totem come Griezmann - che nel frattempo all'Atleti ci è tornato - è stato schiacciato dall'ambiente, dalle speranze poste su di lui, finendo anche nel dimenticatoio, oltre che qualche volta in panchina. È stata una questione tecnica? Probabilmente sì, il modulo di Simeone non gli si confà particolarmente, anche per alcune caratteristiche che appaiono differenti.
Così a 24 anni Joao Felix è già alla terza vita calcistica. La prima è quella nel Benfica, dove è sembrato il talento più rilucente del mondo, tanto da venire paragonato a Rui Costa per il tipo di gioco - meno per la posizione in campo - e sforare appunto il muro dei 120 milioni. Poi quella all'Atletico, dove è stato costretto a emigrare e finire in un Chelsea in ricostruzione (e obiettivamente confuso) per cercare l'acuto perduto: 20 presenze e 4 gol, non un bottino bruttissimo per chi passa da un club all'altro in mezzo alla stagione.
Ora però c'è il Barcellona. Ci è andato in prestito secco, perché ovviamente i blaugrana hanno problemi di liquidità. Cercheranno probabilmente di tenerlo, visto che con Xavi si è rivisto il giocatore che aveva ammaliato l'Europa quattro anni fa. Tre gol in tredici presenze - due in Champions League - e quattro assist sono la cartina tornasole di un calciatore che può tornare su livelli straordinari, dopo qualche stagione di appannamento. Oggi Joao Felix compie 24 anni.