Franck Ribery, rookie del Mondiale 2006. Un razzo inarrestabile dalla faccia sfregiata

È stato il rookie del Mondiale 2006, senza che nessuno - o quasi - lo conoscesse. Franck Ribery ci arrivava dopo un campionato di Ligue 1, con il Metz, da zero gol. Da un fallimento con il Galatasaray e dal ritorno all'Olympique Marsiglia. Cinquantatré presenze e dodici gol per fare capire che una nuova stella stava nascendo. Eppure di anni ne aveva ventitré e nessuno pensava potesse essere il titolare di una squadra che, in avanti, poteva contare su Henry e Zidane come cardini. Ma anche Malouda. Oppure Micoud, Giuly o Pires. Nessuno dei tre convocati per dare spazio, appunto, al nuovo Marsigliese, un razzo che aveva appena preso le redini della propria carriera.
Franck Ribery da Boulogne-sur-Mer è il prodotto del melting pot francese, quello che funzionava poco, perché arrivava da una famiglia molto povera e il rischio di non uscire mai da Chemin Vert - quartiere a Nord, molto popolato - era abbastanza palpabile. Anche perché a due anni aveva subito un incidente d'auto che lo ha lasciato sfregiato in viso, dandogli una conformazione da bullo e da bad boy che poteva rispecchiarsi anche nel suo calcio. Divertimento e intelligenza, spregiudicatezza e prese in giro. Ribery fondava il suo calcio sullo scherzo all'avversario, sul saltarlo e magari anche deriderlo per la facilità con cui lo faceva. Non nel mondo, ma nel tempo e nello spazio. Un razzo, appunto, difficilmente domabile.
Con il Bayern Monaco ha vinto tutto, fino al 2013-14 era praticamente imprendibile, poi le sue gesta le dosava anche a causa degli infortuni. Un paio di azioni sono ancora negli occhi, come avere depistato tutta la difesa juventina concludendo con un pallonetto a Buffon andato alto per un soffio. Poi la chiusura finale in Italia, alla Fiorentina prima e alla Salernitana poi. Sprazzi di un calciatore che è stato reso sublime da se stesso e dalle difficoltà che ha attraversato, ma anche da un Mondiale da Supernova. Oggi Franck Ribery compie 40 anni ed è un collaboratore di Paulo Sousa alla Salernitana, rimanendo anche dopo l'esonero di Nicola.
