Enrico Albertosi, da Pontremoli al tetto del Mondo del Calcio
Enrico Albertosi ha i baffoni di un pistolero western e lo stesso sguardo: una faccia da duello.
Si muove come un enorme gatto sfrontato. Trasmette un senso di distanza, eppure potrebbe essere il tuo amico del cortile.
Il portiere è una cosa strana, piena di solitudine. A quindici anni, Ricky Albertosi va a sostituire il Marinaio Grigoratto tra i pali della Pontremolese, e accidenti se lo fa bene. E' meglio del Marinaio, l'Albertosi.
Si tratta a questo punto di decidere se continuare col calcio oppure no, e la mamma del grosso gatto decide per il sì. Forse se lo sente.
Buon Compleanno Ricky Albertosi . (testo M.Crosetti)
Nato a Pontremoli il 2 novembre 1939 compie oggi 85anni,
Spezia, Fiorentina, Cagliari e Milan le porte da lui difese con tanti successi.
A Firenze vinse due Coppa Italia 1960/61 e 1965/66, una Coppa delle Coppe 1965/66 e la Coppa Mitropa 1965; a Cagliari vinse lo scudetto nel 1970 un campionato che passerà alla Storia per la prima volta gli isolani vincevano un campionato e lui fini stabilendo il record di minor gol subiti in un campionato a 16 squadre; al Milan invece finisce con lo scrivere altre pagine di Storia insieme a Gianni Rivera Fabio Capello Alberto Bigon un esordiente Franco Baresi e il Barone Nils Liedholm in panchina vincendo in particolare nel 1978 /79 lo Scudetto della prima Stella
il decimo nel palmares della società.
Soddisfazioni anche in Nazionale difesa dal 1961 al 74 dove oltre ad un primo posto agli Europei del 1968 raggiunge un 2 posto ai Mondiali del 1970. Nota la rivalità agonistica con Dino Zoff anche se erano due profili calcistici e due modi di intendere il ruolo del Portiere totalmente diversi, più spericolato e spettacolare con uscite alla kamikaze il primo, molto più basilare il secondo, così come lo erano anche caratterialmente nella vita di tutti i giorni Ricky guascone sempre pronto alla battuta, molto rigido ermetico e chiuso il friulano. Nel 1978 nonostante Ricky avesse di gran lunga meritato la chiamata al mondiale in Argentina grazie ad un campionato eccezionale, vide però mister Bearzot preferirgli,con tanti rimpianti visti i non brillanti risultati riportati poi, Dino Zoff. Si ricorda infatti l’eliminazione dell’Italia con l’Olanda con gol subiti imputati ad una forma non delle migliori ad un ormai grande, anche lui anagraficamente Zoff. Comunque sia due leggende del Calcio, i Portieri per antonomasia.
"Quando il presidente mi ha detto che ero stato ceduto al Cagliari ho risposto subito “no, io non vado”. Allora però non potevi rifiutarti. Poi quando sono arrivato a Cagliari mi sono subito reso conto che la Sardegna non era come veniva dipinta. Ho fatto immediatamente amicizia, io poi sono uno che dà confidenza un pochino a tutti. Il sardo è uno che se ti dà l’amicizia non te la toglie più per tutta la vita. "