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David Villa, la classe al potere. Prima la gavetta, poi i trofei e infine il lento declino

David Villa, la classe al potere. Prima la gavetta, poi i trofei e infine il lento declinoTUTTO mercato WEB
© foto di Image Sport
domenica 3 dicembre 2023, 07:30Nato Oggi...
di Alessio Del Lungo

Prima punta, seconda punta, trequartista, esterno. Ovunque giocava, David Villa era un fattore, un calciatore in grado di determinare con la sua classe, la sua tecnica, la sua velocità e la sua freddezza sotto porta. El Guaje, che in asturiano significa bambino, ha iniziato la sua carriera professionistica nella squadra B dello Sporting Gijon a soli 18 anni, salvo poi essere promosso nella prima nel 2001. Lo spagnolo deve dimostrare di essere un bomber che può segnare molti gol ne LaLiga e con il Real Saragozza si afferma definitivamente ad un livello importante: saranno 39 i gol e 5 gli assist in 94 apparizioni tra campionato, Coppa UEFA, Coppa del Re, che vince nel 2003-2004 e Supercoppa Spagnola, che solleva invece nel 2004.

Nell'estate 2005 il Valencia sborsa 12 milioni di euro più IVA, pagando la clausola rescissoria e mettendolo sotto contratto. Lì diventa una bandiera e sorprende sempre di più per come abbina il suo essere centravanti atipico alla capacità di andare a segno. Non è forte di testa, non ha un fisico imponente (174 centimetri di altezza), non è particolarmente letale nelle mischie, ma è dannatamente decisivo. Con i Pipistrelli realizzerà 129 gol e fornirà 25 assist in 225 apparizioni, statistiche impressionanti, soprattutto se si considera che non giocava in una delle tre più forti di Spagna, storicamente Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid. Tuttavia riesce a vincere comunque una Coppa del Re nel 2007-2008.

Nel 2010 il salto di qualità che gli permette di spiccare il volo e giocare per un club di prima fascia, il Barcellona, che paga ben 40 milioni di euro per metterlo sotto contratto. In tre stagioni con i blaugrana si diverte e fa divertire a fianco di campioni e stelle, con cui vince tutto ciò che ancora non aveva vinto, prendendosi quello che avrebbe meritato già prima. Al primo colpo si prende LaLiga, la Supercoppa di Spagna e soprattutto la Champions League. Non bastano i titoli a descrivere ciò che è stato e quello che ha rappresentato, malgrado in quella squadra fosse uno dei tanti fenomeni, non certo l'unico: la stagione successiva centrerà la Coppa del Re, un'altra Supercoppa di Spagna, la Supercoppa UEFA e il Mondiale per Club, vincendo un altro campionato invece l'anno seguente.

Tutto questo a Villa non basta, vuole un altro status, vuole vincere con chi non ha vinto, trascinare un altro club a scrivere la storia battendo i rivali di sempre. L'Atletico Madrid è l'ennesima dimostrazione del suo valore, di quanto si possa crescere a qualsiasi età e di come non si finisca mai di stupire, di adattarsi e di sacrificarsi. Finirà con 15 gol e 5 assist in 47 gare, ma soprattutto con LaLiga in bacheca e una Champions League sfiorata, quella che poi il Real Madrid vinse 4-1 ai supplementari, pareggiando all'ultimo minuto di recupero dei tempi regolamentari con Sergio Ramos.

La stagione è logorante, lui è stanco e, probabilmente, anche saturo di una routine fatta di continui sacrifici per rimanere ad alti livelli. Decide dunque di emigrare in MLS, lontano dal calcio che conta: passa al New York City, si trasferisce per alcuni mesi in prestito al Melbourne City prima di far ritorno negli Stati Uniti, giocare per 4 stagioni e concludere la carriera nel 2019-2020 al Vissel Kobe, vincendo pure la Coppa dell'Imperatore.

Quando si nomina il nome di David Villa però a tutti passano davanti le immagini delle sue giocate con la Spagna, di cui lui è stato sicuramente tra i più rappresentativi all'Europeo del 2008 e al Mondiale del 2010, entrambi vinti dagli iberici: 4 gol e titolo di capocannoniere nella prima manifestazione, nella quale però non giocò la finale, 5 gol e titolare inamovibile nella seconda. In totale saranno 98 presenze con le Furie Rosse, 59 reti e 12 assist, non quanto basta a elogiare un calciatore che rimarrà unico per il modo di interpretare il calcio. Attualmente è Global Sports Director dell'Odisha FC, società della massima serie indiana, oltre che proprietario del Racing Benidorm e del Queensboro. Oggi David Villa compie 42 anni.

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