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Suso, l'arte di accentrarsi e cercare il palo più lontano. Un po' peggio rispetto a Robben

Suso, l'arte di accentrarsi e cercare il palo più lontano. Un po' peggio rispetto a RobbenTUTTO mercato WEB
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martedì 19 novembre 2024, 05:00Nato Oggi...
di Andrea Losapio

Rientrare sul sinistro per poi calciare sul palo lontano. Quello che è diventato il marchio di fabbrica di Arjen Robben è stato imitato, non con le stesse premesse, da Suso. Spagnolo, cresciuto nell'Academy del Cadice finché il Liverpool non ha deciso di puntare su di lui, nel 2010, quando non aveva ancora esordito in prima squadra. Aveva sedici anni e ha aspettato due stagioni per esordire con i grandi, con quattordici presenze in Premier, più altre sei fra le competizioni laterali come Europa League e Coppa. Un anno di prestito all'Almeria, facendo discretamente, poi il Milan che lo preleva prima per sei mesi, poi lo riscatta e dopo un'altra metà di campionato lo cede al Genoa dove fa più che discretamente.

Il ritorno al Milan sembra quello della consacrazione. Perché se è vero che il movimento è più o meno sempre lo stesso, come per Robben non è sempre semplice da leggere. Certo è che in quel Milan, decisamente il meno forte dagli anni di Berlusconi in poi, era anche difficile riuscire a scaldare i cuori dei tifosi. Suso lo ha fatto a targhe alterne, trovando poi una sistemazione in patria, al Siviglia, dove ha anche avuto il tempo per vincere un'Europa League da protagonista, con tanti altri giocatori che erano passati dalla Serie A senza lasciare grande impronta.

In questa stagione non è partito bene, per usare un eufemismo. Problemi ai collaterali dei legamenti, poi un altro infortunio che lo ha tenuto fermo per diverse settimane. Oggi Suso compie 31 anni.

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