Bruno Petkovic, giustiziere del Brasile agli scorsi Mondiali. Con zero gol in Serie A in 42 presenze

Catania, Varese, Reggiana, Virtus Entella, Trapani, Bologna, Verona. Una carriera di un discreto giocatore oppure quello che ha giustiziato il Brasile agli ultimi Mondiali? Incredibilmente la risposta è la seconda, perché Bruno Petkovic è arrivato presto, prestissimo in Italia, senza però riuscire a sfondare nel nostro calcio. Gol pochissimi, pur avendo girato un po' e giocato sei stagioni nel Belpaese: troppo giovane quando è arrivato in Sicilia, al Catania, esordendo addirittura in Serie A con la Lazio. Benino alla Reggiana, in Lega Pro, per metà annata con 4 gol segnati in 19 presenze. Maluccio alla Virtus Entella e bene al Trapani, dove - record personale - ne mette a referto sette in metà annata. Poi 37 presenze in A fra Bologna e Verona: 0 gol, come zero al Catania. In totale 42 gettoni.
Potrebbe anche andare bene, se Petkovic non fosse un centravanti. Invece a 24 anni torna in patria, alla Dinamo Zagabria, dove riesce a diventare finalmente il giocatore che è ora. Non segna mai tantissimo, perché non è mai andato in doppia cifra, nemmeno con i campioni di Croazia. Ma è un attaccante che può essere un punto di riferimento, che fa giocare meglio gli altri. Che si chiamino Ivanusec oppure Orsic. Magari dire Dani Olmo sarebbe troppo, ma anche per lui è stato un buon partner offensivo.
Però il suo apogeo arriverà proprio con la maglia della Nazionale, nei quarti di finale contro il Brasile, nello scorso dicembre. I verdeoro pregustano già la semifinale contro l'Argentina, passando in vantaggio a poco dal termine del secondo supplementare. Invece Petkovic insacca a tre minuti dal fischio finale, rovinando la serata a Copacabana, dove migliaia di persone si erano raggruppate per la partita. Poi ci sarà anche l'Argentina contro l'Olanda, ma è un'altra storia. Oggi Bruno Petkovic compie 29 anni.
