Un nostro... Compagno. Già 11 anni fa
Come ogni martedì, Paolo Ghisoni ha preso parte a Maracanà, programma radio condotto da Marco Piccari. Dopo alcune considerazioni su un Milan impegnato nella sfida di ritorno degli ottavi di finale di Champions League, si è passati, sempre nell’ambito del calcio internazionale, a discutere di giocatori italiani (ora all'estero) che stanno attirando l’attenzione del ct Roberto Mancini.
Andrea Compagno, che abbiamo intervistato a metà ottobre è parte, infatti, delle pre-convocazioni della Nazionale: “La definirei una vera storia da Giovane Italia. Parlavamo di lui, per primi, 11 anni fa in uno dei nostri primi almanacchi, nel periodo in cui ha militato nei settori giovanili di Catania e Torino, prima di una nutrita carriera in Serie D. Questo ragazzo insieme ad altri, come ad esempio Quagliata che sta giocando in Serie A con la Cremonese, passati per le Rappresentative della Lega Nazionale Dilettanti, è la dimostrazione che mettendosi in discussione andando a cercare fortuna all’estero si possa essere rivalutati. È una situazione che ricalca a livello sociale quanto accaduto negli anni 30, in cui si emigrava verso gli Stati Uniti per andare a cercare l’occasione della vita".
Le motivazioni per cui questo per molti giovani aspiranti calciatori sia diventato ormai un passo quasi necessario sono sempre le stesse: “Si tende sempre a preferire lo straniero e faccio subito un esempio avendo parlato poco prima di Milan. Thiaw ha giocato ad ottimo livello 3/4 partite in fila come però può averle fatte del resto Gabbia nel corso di queste stagioni. Non è che adesso abbiamo trovato il difensore centrale del futuro dei rossoneri, lo stesso Kjaer, che è un suo compagno di squadra, è altra roba a livello di sostanza”.