Giacomo Quagliata, emigrante in Olanda a caccia del successo
La categoria degli emigranti del pallone si è arricchita, dallo scorso gennaio, di un altro giovane prospetto azzurro che ha lasciato il Bel Paese in cerca di fortuna dopo un’evoluzione decisamente repentina della sua traiettoria calcistica. Già, perché se nell’estate 2018 aveste detto a Giacomo Quagliata che meno di due anni più tardi si sarebbe trovato a giocare nella massima serie olandese, probabilmente vi avrebbe preso per matti. E invece la realtà e proprio questa, e il classe 2000 la sta toccando con mano dall’ultima sessione di mercato, che lo ha reso un giocatore dell’Heracles Almelo.
Gavetta - Partito dalla sua Palermo, dove ha dato i primi calci in una piccola scuola calcio gestita dalla famiglia per poi trasferirsi nella Polisportiva Calcio Sicilia all’età di dieci anni, Quagliata è uno di quei ragazzi che ha assaggiato la gavetta, nel senso più proprio del termine. Capace di ritagliarsi un posto al sole nelle rappresentative regionali e nazionali della Lega Dilettanti, nel 2016 Giacomo ha deciso di essere pronto per il grande salto. La chiamata della Pro Vercelli era l’occasione che aspettava, e poco male se per rispondere presente ha dovuto risalire praticamente tutta la penisola da Sud a Nord, dando una svolta radicale alla sua giovane vita. In Piemonte è rimasto per due stagioni, una in Under 17 e l’altra in Primavera 2, per poi vivere in prestito le prime esperienze in Serie D. Latina prima, Bari poi, con la gioia della promozione in Serie C centrata proprio coi galletti e accompagnata dal diploma superiore conseguito al “Lenoci”, Istituto tecnico economico con indirizzo turistico del capoluogo pugliese. La Pro Vercelli lo ha riaccolto con un bagaglio di esperienza prezioso, per poi lanciarlo nella sua prima stagione da professionista. Sotto la guida di mister Alberto Gilardino, Quagliata ha totalizzato 16 presenze nel campionato di Serie C e due in Coppa Italia prima della sorpresissima di gennaio, quando l’Heracles Almelo ha bussato alla porta e il ragazzo palermitano non ci ha pensato due volte ad accettare un’opportunità più unica che rara.
Underdog - Quagliata è il prototipo del giocatore di fascia sinistra, utilizzabile alternativamente come laterale di una difesa a quattro o nella posizione di quinto di centrocampo. Due ruoli ricoperti con pari efficacia, grazie al buon mix tra le due fasi di gioco: Giacomo è infatti capace di arrivare sul fondo con buona continuità per andare a crossare col mancino, e allo stesso tempo garantisce una buona copertura quando si tratta di difendere, anche se può ancora crescere nella gestione dell’uno contro uno. La buona tecnica lo rende anche una possibile arma per la battuta dei calci piazzati, mentre sul piano fisico una tenuta aerobica da mezzofondista e la rapidità nel breve fanno da contraltare a una struttura da normotipo e ancora da riempire a livello muscolare. L’impatto col calcio professionistico è stato davvero degno di nota, un dato che si è ripetuto anche all’arrivo in Olanda: prime due panchine in Eredivisie e già quattro presenze (tutte da titolare) con la seconda squadra dell’Heracles nel campionato riserve orange. Merito delle sue spiccate capacità di adattamento e di ambientamento, mostrate sia all’arrivo a Vercelli che nella doppia esperienza in Serie D dello scorso anno e confermate in pieno nel nuovo capitolo in quel di Almelo, dove con la sua “sicilianità” non ha perso tempo per legare fin da subito coi nuovi compagni. L’avventura è appena cominciata, anche se subito interrotta a causa dell’emergenza coronavirus, e Giacomo è deciso a vincere la sfida da "tulipano di Sicilia". L’ennesima della sua carriera da “underdog”, che nella terra dei tulipani cerca la definitiva affermazione nel calcio che conta.