Arzignano, Rossoni: "Non ci aspettavamo 3 vittorie consecutive. Ma siamo forti"
Nel corso della diretta pomeridiana odierna di A Tutta C, trasmissione targata TMW Radio e dedicata al mondo della Serie C, è intervenuto il difensore dell'Arzignano Stefano Rossoni, che ha commentato il momento positivo della squadra, reduce da tre vittorie consecutive maturate dopo cinque ko di fila: "Non ho vissuto appieno la situazione delle tante sconfitte, essendo arrivato dopo, ma posso tranquillamente dire che la squadra è forte e giovane. Certo, è vero che non mi aspettavo tutto questo, pensavano di fare qualche punto ma non tre vittorie consecutive. Non mi aspettavo neppure di giocare con continuità fin da subito: fortunatamente a livello fisico ero allenato, anche se non pensavo di reggere così i novanta minuti”.
Cosa è cambiato con l'arrivo di mister Bianchini in panchina?
“Ho avuto il piacere di condividere con mister Bruno una settimana, e ho trovato una grande persona oltre che un allenatore con grandi idee: semplicemente, forse, non erano le più adatte all’Arzignano in questo momento. Mister Bianchini ha portato quel che serviva, poche idee che però dessero sicurezze: era importante che i giocatori sapessero di dover fare due tre o cose, ma fatte bene e senza avere tanti pensieri in testa. Per immagazzinare il gioco di Bruno c’era bisogno di tempo, la situazione di classifica non ha aiutato".
Chi sono i leader di questa squadra?
“Non c’è un vero e proprio leader, siamo quattro-cinque più esperti che diamo consigli: i giovani hanno così più figure da seguire, il che può essere un vantaggio. Noi tre difensori siamo tra questi, ma chiaramente ci sono anche Lollo, Bordo, Lacchi e Benedetti. Si impegnano tutti i giorni e danno l’esempio lavorando”.
La forza dell’Arzignano è quindi il collettivo.
“Chiunque sia stato chiamato in causa ha sempre fatto bene, perché tutti sanno quanto è importante farsi trovare pronti. Il mister riesce a dare tanti stimoli anche a chi non gioca, perché con lui hai sempre la possibilità di scendere in campo. Fa tenere alta l’attenzione, perché non ci sono titolari o riserve”.