Alessandro Riccio: lo "stile Juve" gioca in difesa. Inseguendo Barzagli
La Juventus ha costruito molte delle sue grandi vittorie sulla granitica solidità di blocchi difensivi passati alla storia. Dal muro composto da Zoff, Scirea, Gentile e Cabrini, quartetto “Mundial” a Spagna ’82, fino ad arrivare alla più recente “BBC” (Bonucci, Barzagli, Chiellini) con alle spalle un mostro sacro come Gigi Buffon. Oggi, tra Vinovo e la Continassa c’è un giovane difensore che studia per ripetere le imprese dei grandi che lo hanno preceduto in maglia bianconera. Un ragazzo venuto da lontano, e che di certo non ha fatto tutta questa strada per lasciarsi scappare il sogno di una vita.
Anno azzurro - Alessandro Pio Riccio è nato a Napoli, ma respira Juventus dall’età di quattordici anni. Dopo gli inizi nello Sport Village, sono stati proprio i bianconeri ad assicurarselo nel 2016, accorgendosi fin dalla prima stagione di aver portato a casa non soltanto un difensore di prospettiva, ma anche un talismano niente male. Al primo anno a Torino, infatti, il classe 2002 si è subito cucito sul petto lo Scudetto Under 15, conquistato battendo 2-0 l’Inter nella finalissima di Cesena. Un bis sfiorato nel 2018, quando i nerazzurri però sono stati capaci di prendersi la rivincita e il tricolore Under 16. Protagonista anche nella passata stagione, con il debutto in Youth League con la Primavera un cammino in Under 17 concluso con l’eliminazione nei quarti di finale contro l’Atalanta, Riccio ha vissuto le emozioni più intense del suo 2019 con la maglia azzurra. Convocato per l’Europeo Under 17, chiuso con la medaglia d’argento dopo la sconfitta in finale per mano dell’Olanda, il difensore bianconero ha preso parte anche alla spedizione in Brasile per il Mondiale di categoria, avventura terminata ai quarti dopo il k.o. con i verdeoro padroni di casa, poi vincitori del torneo. Un 2019/20 da ricordare, insomma, impreziosito dalle prime esperienze in pianta stabile con la Primavera di mister Zauli e dalla prima panchina in Serie C con la Juventus Under 23.
Senso di appartenenza - Riccio è un difensore per certi versi vecchia scuola, che interpreta il ruolo secondo quella corrente tattica che ha reso grande intere generazioni di centrali del nostro calcio. Ancora da affinare dal punto di vista tecnico, Alessandro è però difficilmente superabile nel duello individuale, fondamentale nel quale utilizza al meglio la sua spiccata fisicità combinandola con senso della posizione e capacità di lettura delle traiettorie. Un mix di doti fisiche e cerebrali che, insieme alla mole considerevole, lo fanno assomigliare a Andrea Barzagli, difensore capace di scrivere pagine importanti della storia bianconera recente. Il tempo nello stacco e il metro e ottantasette di altezza lo rendono dominante nel gioco aereo, e a dispetto delle lunghe leve riesce a tenere botta anche in velocità, pur dovendo crescere nella frequenza degli appoggi per non pagare dazio nel breve contro avversari più rapidi. Apprezzato da compagni e staff per la sua attitudine positiva e i suoi modi affabili, in campo Alessandro dimostra coraggio e determinazione nel corpo a corpo, ergendosi a esempio positivo per il gruppo, come dimostrato dalla fascia da capitano indossata con l’Italia Under 18. Le esperienze in campo internazionale lo hanno fatto crescere ulteriormente, infondendogli maggiore consapevolezza nelle proprie potenzialità, in un presente a tinte bianconere anche sui banchi di scuola considerando che frequenta il liceo sportivo all’interno dello Juventus College. Un altro dato che testimonia l’attaccamento del ragazzo ai colori che rappresenta in campo e fuori, e coi quali spera un giorno di poter dire la sua ai massimi livelli del calcio italiano e internazionale.