Shevchenko tira le orecchie all'Ucraina: "Mi aspettavo di più, hanno sbagliato l'approccio"
Andriy Shevchenko, presidente della Federcalcio ucraina, è intervenuto ai taccuini del Corriere della Sera tracciando un bilancio sull'Europeo dell'Ucraina: "Prima del torneo abbiamo diviso gli obiettivi: quello sociale e quello sportivo, che era qualificarsi e giocare bene. La squadra ha sbagliato la prima partita con la Romania, poi ha avuto una bella reazione vincendo con la Slovacchia e pareggiando con il Belgio, ma non è bastato, anche se siamo usciti solo per la differenza reti. Non c’è margine di errore".
Prevale l’orgoglio o l’amarezza?
"C’è amarezza, perché il girone era alla portata e mi aspettavo di più. Ma abbiamo sbagliato l’approccio".
C’era troppa pressione sulla squadra all’esordio?
"Non so cosa sia successo, ma la realtà è che i giocatori non sono stati in partita".
L’unica vittoria è arrivata nel giorno in cui il presidente Zelensky ha parlato alla squadra in videocollegamento. Una coincidenza?
"Scuramente il presidente ha dato un messaggio molto positivo, che ha incoraggiato i giocatori. La squadra ha capito di aver sbagliato la prima gara ed è stata molto diversa. Ha avuto la reazione di orgoglio di una squadra che gioca per una nazione in guerra".
L’obiettivo sociale di cui parlava l’avete raggiunto?
"Sì, assolutamente. Volevamo mostrare la realtà in cui viviamo e ci siamo riusciti. Abbiamo portato in Germania un’installazione interattiva dello stadio Sonyachny di Kharkiv, distrutto dai missili russi. A oggi 500 impianti sportivi sono stati danneggiati o distrutti dagli attacchi, tra cui 77 stadi. E i big della Nazionale hanno raccontato delle loro città devastate".