Calcio2000 - Veron: "Eriksson ha avuto il coraggio di prendermi, quasi al buio"
Argentino nel cuore, Juan Sebastián Verón è legatissimo all’Italia. Ha indossato le casacche di Sampdoria, Parma, Lazio e Inter, facendosi amare da ogni singolo tifoso. Oggi è il presidente dell’Estudiantes, il suo primo amore, quello che non ha mai dimenticato…come ha raccontato in una lunga intervista al bimestrale Calcio2000.
"La mia giornata non ha più orari. Sono tutto il giorno a disposizione del club. Abito al fianco del centro sportivo dell’Estudiantes e, quindi, sono sempre presente. La mia vita è legata a quella del club. Al momento il nostro obiettivo è quello di crescere come società. Sia a livello di infrastrutture che di organizzazione...C’è tanto da fare”.
C'è spazio anche per ricordare il passato, inevitabile pensare a Sven Goran Eriksson, allora tecnico della Sampdoria, che l'ha portato in Italia…
“A quei tempi, a Eriksson, è arrivata una videocassetta con qualche mia immagine. Lui ha avuto il coraggio di prendermi, quasi al buio. Non aveva mai visto una mia partita ma ha voluto comunque rischiare su un ragazzo di 21 anni. Anche perché uno può essere anche bravo in campo ma poi c’è il carattere. Lui, di me, non sapeva nulla. È stato bravo anche a sopportarmi i primi 4/5 mesi. Poi, per fortuna, è andato tutto bene".
Hai vinto tanti titoli in Italia, a quale sei più legato?
"...ogni trofeo che ho vinto ha la sua storia e la sua importanza. Il primo che ho vinto è stato la Coppa Italia con il Parma. Non avevo mai vinto nulla, è stato bellissimo. Ma anche l’ultimo con l’Inter, lo Scudetto da dedicare a Moratti… Nel mezzo c’è lo Scudetto con la Lazio che non vinceva da tantissimi anni. Tre trofei che non dimenticherò mai”.
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