Italdonne, Cincotta e Panico in corsa per la panchina. Piovani possibile terzo incomodo
Da un mese il ruolo di ct della Nazionale Femminile è vacante nonostante fra poco più di 20 giorni l’Italia torni in campo per la sfida di Nations League contro la Svizzera, a cui farà seguito quella contro la Svezia terza all’ultimo mondiale. Eppure non sembra esserci troppa fretta negli uffici della FIGC – che sono stati celerissimi per la sostituzione di Mancini al maschile – con la rosa di nomi che si assottiglia sempre di più a causa dei vari rifiuti dei tecnici interpellati, ultimo fra questi Roberto Donadoni.
Come riporta Tuttosport al momento sono solo due i nomi in corsa: quello di Patrizia Panico, ex Fiorentina, e quello di Antonio Cincotta, anch’egli ex viola oltre che tecnico della Sampdoria nelle ultime due stagioni. Due profili che conoscono a fondo il calcio femminile e il movimento italiano e che porterebbero entusiasmo in azzurro con la loro voglia di mettersi nuovamente in gioco sulla panchina più prestigiosa. A fare da terzo incomodo ci sarebbe Gianpietro Piovani, altro profilo che piace molto in Federazione, ma che è legato al Sassuolo. E con il campionato che partirà il prossimo 16 settembre appare improbabile che il club emiliano rinunci al suo tecnico per ripartire da zero con un’altra guida.
Quel che è certo, sottolinea l’articolo, è che finora si è perso troppo tempo: “Un clima di incertezza che permane e che certo non aiuta un gruppo che aveva bisogno di un segnale forte e chiaro subito. Di un nome a cui affidarsi e anche un po’ aggrapparsi per non farsi trascinare troppo giù dopo un altro appuntamento così di prestigio chiuso nel peggiore dei modi. La questione Mancini ha ulteriormente rallentato i lavori? Può essere, ma resta il fatto che questa attesa già troppo lunga deve quanto prima trovare il suo epilogo. (...) Il movimento bisogno di dare risposte in primis alle ragazze, uscite fiduciose dall’incontro con il presidente federale Gravina, ma oggi ancora orfane di una guida da cui ripartire, in fretta, trascinate da quell’entusiasmo che è spento ormai da oltre un anno. Il tempo è finito, serve un nome. I due (+1) non aspettano che una chiamata”.