Mirandés, il tecnico italiano Lisci: "Inizio inaspettato. Italia? Solo per un progetto stabile"

Alessio Lisci, romano 39enne secondo in classifica nella Serie B spagnola con il Mirandés, parla a Il Giornale del momento magico che sta avendo con la sua squadra: "Preferisco rimanere con i piedi per terra. Anche nella passata stagione chiudemmo il girone d’andata (21 partite, ndr) a metà classifica con 28 punti, poi però ci siamo salvati solamente all’ultima giornata. Questo inizio sinceramente non me l’aspettavo anche perché la rosa è stata costruita negli ultimi giorni di mercato, con vari prestiti dalle squadre qui della zona. Questa però è la filosofia del club, che non ha grandi fondi e quindi ogni volta riparte quasi da zero".

In Italia però il suo nome non è conosciuto.
"Ho fatto il corso Uefa-B a Taranto e basta, ma mi sono formato a Las Rozas, qui in Spagna. Però quando vivevo in Italia ho lavorato nel settore giovanile della Lazio e intanto allenavo una squadra locale in zona Roma. Ma la mia formazione calcistica è quasi tutta spagnola".

Che tipo di basi ha avuto?
"Ho studiato Scienze Motorie e mi sono specializzato nella preparazione atletica, o meglio vedevo quello come il modo di entrare nel mondo del calcio. Poi ho fatto un tirocinio con il Levante, la seconda squadra di Valencia, e piano piano sono diventato un allenatore".

Lei infatti ha allenato già nella Liga.
"Sì, da subentrante dopo tutta la trafila delle giovanili; 23 partite con il Levante tra dicembre 2021 e maggio 2022. Non riuscimmo a salvarci, è vero, però con me facemmo 28 punti segnando 38 gol, quinto miglior attacco del campionato".

Se chiamassero dall’Italia come si comporterebbe?
"Accetterei solamente quei progetti in grado di darmi stabilità e tranquillità, come il Mirandés. Non che sbagli due partite e sei già in discussione o esonerato. Ma sono sicuro che allenerei in modo diverso rispetto a qua, dove anche l’allenamento è più “rilassato” rispetto che in Italia. Qua poi anche le squadre-B sono strutturate molto meglio che lì".