Haaland accusato di aver maltrattato la mascotte del Man City, ma il club lo scagiona

Il nome di Erling Haaland finisce al centro di una controversia che rischiava di minare la sua immagine. Secondo quanto riportato dal tabloid britannico The Sun, l’attaccante del Manchester City sarebbe stato accusato di aggressione da parte di una giovane donna che lavorava come mascotte del club, nota come Moonbeam.
L'episodio risalirebbe a un servizio fotografico, al termine del quale Haaland avrebbe colpito ripetutamente la ragazza alla nuca, causandole nausea, vomito e perdita di equilibrio. La giovane si sarebbe poi recata al pronto soccorso del Salford Royal, dove i referti avrebbero confermato i sintomi, sebbene una TAC non abbia rilevato alcuna lesione.
Il Manchester City, informato dell’accaduto, ha immediatamente avviato un’indagine interna per verificare la veridicità delle accuse. Il club, dopo un'attenta analisi dei fatti e la revisione dei filmati disponibili, ha dichiarato di non aver trovato alcuna prova a sostegno della denuncia. "Abbiamo condotto un’indagine approfondita e non è emersa alcuna evidenza che confermi l’infortunio come descritto", ha spiegato un portavoce della società.
Poche settimane dopo l'inchiesta, il contratto della giovane è stato rescisso, alimentando ulteriori polemiche. Tuttavia, dal club ribadiscono la totale estraneità di Haaland rispetto alle accuse, chiudendo di fatto il caso.
