Orsato dice addio al mondo del calcio. Nel futuro c'è solo la famiglia
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L'ultima partita europea di Daniele Orsato è stata la semifinale di Champions fra Paris Saint Germain e Borussia Dortmund. Al termine della gara c'è stata anche commozione da parte del fischietto veneto, con qualcuno che si è chiesto il perché delle lacrime. La risposta è arrivata poco dopo: sebbene non ci sia più il limite d'età dei 45 anni, l'intenzione è quella di lasciare a fine stagione.
Ci ha pensato poi lo stesso arbitro a confermare l'addio all'arbitraggio. Si chiude un'esperienza bellissima e ne sono orgoglioso, sia per me che per la mia famiglia. Dopo l'ultima partita credo che spaccherò il fischietto con la solita grinta che mi ha contraddistinto sempre. Ce la metterò tutta, sono davvero orgoglioso di quello che ho fatto e darò il massimo fino alla fine. Designatore? No, c'è solo la mia famiglia, mia moglie e i miei figli. Non vedo nient'altro oltre loro".
C'è spazio anche per i ringraziamenti. "Tutti i tecnici che in questi anni hanno accompagnato la mia crescita, da Claudio Pieri a Maurizio Mattei fino a Stefano Farina oltre a Collina, Rosetti, Braschi, Rizzoli e Rocchi. Tutti sono stati degli esempi che ho ammirato e da cui ho cercato di imparare. L'esperienza più formativa per me è stata quella da addizionale agli Europei del 2016 con Rizzoli, lì ho capito le cose e i dettagli che servono per stare in campo nelle partite importanti e venire accettati. Fu un'esperienza incredibile".
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