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Serena: 'Il Padova 'vede' la Serie B. Per il Vicenza il pari colpo pesante"

Serena: 'Il Padova 'vede' la Serie B. Per il Vicenza il pari colpo pesante"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:04Serie C
di Luca Bargellini
A Tutta C
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A TUTTA C con Cristiano Cesarini e Lucio Marinucci. Ospite: Michele Serena
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Ospite dei microfoni di TMW Radio, all'interno della trasmissione 'A Tutta C', è intervenuto Michele Serena, ex tecnico del Padova per analizzare i temi inerenti al Girone A di Serie C:

Si è riaperto il girone A, quanto può incidere il pareggio del Padova nello scontro diretto?
"Un gol al 94' che vale sette punti per il Padova. Con quel pareggio, lo scontro diretto è a favore dei biancoscudati, e quel punto in più può pesare tantissimo. Il Vicenza ha sprecato una grande occasione: può essere un colpo pesante anche dal punto di vista psicologico".

Il pareggio nello scontro diretto chiude il discorso primo posto?
"Mai dire mai, ci sono ancora tanti punti in palio, ma è evidente che il Vicenza non può più permettersi passi falsi. È difficile, ma finché l’aritmetica lo permette, i giochi restano aperti".

Il Vicenza ha più qualità, ma il Padova è più squadra?
"Non lo so, e credo conti poco. L’unica cosa che conta è raggiungere l’obiettivo. In maniera molto pragmatica, bisogna concentrarsi su quello. Il Padova ha perso una sola partita ed è protagonista di un campionato straordinario, così come il Vicenza sta facendo un'ottima stagione. Purtroppo, però, solo una squadra può essere promossa direttamente in Serie B, mentre le altre dovranno affrontare i playoff, che sono sempre insidiosi".

La grande forza del Padova è nel gioco, dove ha sempre risposto presente?
"Ho la classifica sotto mano perché non ricordo tutto a memoria, ma i numeri parlano chiaro: miglior attacco, miglior difesa e una sola sconfitta. Se dovesse raggiungere l’obiettivo, lo farebbe con enorme merito".

Quanto è stato importante il lavoro del tecnico dopo annate difficili?
"Se il Vicenza avesse vinto lo scontro diretto, il campionato sarebbe stato completamente riaperto. Lo scorso anno il Padova cambiò allenatore per affrontare i playoff, mentre quest'anno ha trovato solidità, come dimostra il percorso in campionato. È chiaro che una battuta d’arresto può capitare, succede anche a Inter e Napoli, ma il mister ha grandi meriti, anche perché Padova è una piazza esigente".

Arrivare secondi, viste le tante settimane di pausa in chiave playoff, è uno svantaggio?
"Sì, è meglio giocare con continuità per non perdere la condizione. Lo scorso anno il Padova organizzò delle amichevoli, ma trovare avversari disponibili in quel periodo non è semplice, perché i campionati sono ancora in corso".

La Feralpi può avere dei rimpianti per la partenza al rilento, visto lo straordinario cammino degli ultimi mesi?
"Sì, ha avuto delle battute d’arresto all’inizio. Il presidente, a inizio stagione, aveva dichiarato che l’obiettivo non era vincere il campionato. Inoltre, loro danno spazio ai giovani, a differenza di Padova e Vicenza. Nei playoff, però, possono essere un avversario ostico per chiunque: hanno avuto un avvio difficile, ma ora sono in crescita e possono mettere in difficoltà qualsiasi squadra".

La Juventus Next Gen è partita male nel girone C, ma con Brambilla è ripartita alla grande. Quanto è servito Simone Guerra come riferimento per i giovani?
"Chi non vorrebbe avere Guerra in squadra? Ogni tanto guardo la Juventus Next Gen solo per vederlo giocare, mi piace molto il suo stile. Ci ha fatto vincere la Coppa Italia di Serie C con lo Spezia, ed è un ragazzo straordinario. Vedere la Juventus nel girone C fa un certo effetto, e ha aumentato le difficoltà anche dal punto di vista logistico, ma la squadra si è ripresa alla grande e credo che riuscirà a qualificarsi per i playoff".

Il Milan sta facendo molta fatica: te lo aspettavi?
"Ni. Ricordo che anche la Juventus, nei primi due anni, ha faticato perché pensava che bastasse avere giovani talentuosi. Invece, i ragazzi vanno supportati con giocatori esperti: in Serie C ci sono elementi che lottano da anni per la categoria. Nel mercato di gennaio il Milan ha preso Branca e Magrassi dal Cittadella: saranno loro a dover trasmettere ai più giovani l'importanza della posta in gioco".

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