Veiga in Arabia è un flop. E se al Napoli fosse arrivato lui e non Lindstrom?
Diciotto partite, quattro gol e tre assist. È questo il bottino, decisamente magro, di Gabri Veiga all'Al-Ahli, club saudita in cui si è trasferito nell'estate scorsa, scartando l'ipotesi Napoli. Lo stesso spagnolo poi ha cercato, a gennaio, di cambiare squadra, di tornare in Europa, ma non era una situazione possibile avendo già giocato una partita con il Celta Vigo. Così è rimasto per altri sei mesi nella penisola araba, saltando le ultime undici partite di campionato a causa di un problema alla caviglia.
Gabri Veiga è scomparso dai radar. Prima era stato accostato al Real Madrid, prima di scegliere Jude Bellingham. Poi era davvero a un passo dal Napoli, tanto che negli scorsi mesi lo stesso centrocampista aveva ammesso. "Nel calcio le squadre hanno liste di preferenze in diverse posizioni. E ovviamente abbiamo ricevuto l'interesse del Napoli, che è una grande squadra. Nessuno ne dubita e lo dirò sempre. E il progetto mi si addiceva. Ma nel calcio tutto cambia da un giorno all'altro, ed è arrivato un momento in cui la visione del club nei miei confronti, per X motivi, è cambiata. Quindi da giocatore ho pensato, e lo penso tutt'oggi, che non fosse il posto giusto per sentirmi importante, né per giocare i minuti che credevo necessari per continuare a crescere dopo una stagione in cui sono stato molto importante. E alla fine penso di essere un giocatore che ha bisogno di quell'importanza fin dall'inizio. E soprattutto arrivare in un posto nuovo, visto che alla fine si trattava dell'Arabia Saudita".
Sarebbe bello richiederglielo ora. Invece per i tifosi del Napoli ci sarà sempre un interrogativo. Come sarebbe andata con Gabri Veiga al posto di Lindstrom? Non è dato sapersi.