Morte Ormezzano, il maestro GPO: il ricordo di Bartoletti, Jacobelli, Giorgetti e Cucchi
E' morto a Torino Gian Paolo Ormezzano (1935-2024), cronista gigantesco, fieramente militante, lucidissimo e a volte feroce, raramente consolatorio, sempre convinto della necessità di trattare il lettore come un adulto e non come un cretino. Il racconto del servizio più difficile della sua vita - l'articolo dal Pronto Soccorso dopo l'incidente mortale del suo amico Gigi Meroni, conosciuto attraverso una sfida di velocità tra le rispettive automobili (che tempi) - è esso stesso una grande lezione di giornalismo e di etica del lavoro, "totem balordo ma utile". (Giuseppe Pastore)
Marino Bartoletti
Se n'è andato Gian Paolo Ormezzano. Più di un Maestro: un Genio! Certamente l'ultimissima fuoriclasse della generazione che ha preceduto la mia: assolutamente indescrivibile - sul piano del talento purissimo e della conoscenza autentica dei fatti e degli uomini - a chi non ha avuto il privilegio di conoscerlo o perlomeno di leggerlo. Parlava come scriveva: e viceversa. Cosa rarissima nel mio mestiere!
Un paio d'anni fa ci "sfidammo" nella finale del premio Bancarella Sport. Il titolo del suo libro era "Io c'ero davvero": ed era la pura verità. Lui c'era! C'era sempre stato, sguazzando - spesso anche da amico leale - nel suo incredibile harem di potenti e di gregari. Consiglio ancora oggi di leggere quel sacro testo ai raccontatori di fatti mai vissuti, ai cultori di Wikipedia, ai dispensatore di "amicizie" esistite solo nella fantasia. G.P.O. SAPEVA quello che raccontava! E lo raccontava da Dio!
Angelo Giorgetti
Se n'è andato Gian Paolo Ormezzano, un divo umile del nostro mestiere. Inarrivabile bulimico della notizia e della scrittura, ha attraversato epoche del racconto sportivo con leggerezza e competenza trasversale. Fra tutti i suoi bei libri, cito quello piú lieve che forse lo racconta meglio: 'Non dite a mia mamma che faccio il giornalista sportivo'. Un massacro affettuoso della nostra categoria.
Mai prendersi troppo sul serio, purtroppo solo i veri fuoriclasse ci riescono.
Riccardo Cucchi
Gian Paolo Ormezzano è stato un gigante. Un gigante del giornalismo e della cultura; un gigante di umanità e simpatia. Un maestro per generazioni di giornalisti. Chiunque lo abbia letto o conosciuto porterà nel suo cuore un ricordo unico e speciale.
Un abbraccio ai suoi cari.
Xavier Jacobelli
Addio, Gian Paolo Ormezzano. Grande giornalista, direttore di Tuttosport dal 1974 al 1979, straordinario cantore dello sport in tutte le sue forme e di molti fra i suoi protagonisti; firma eccellente del giornalismo sportivo italiano; grandissimo, inarrestabile del Toro. Si è spento all’età di 89 anni.
Tra le firme più autorevoli del giornalismo italiano, Ormezzano ha iniziato la propria ascesa dirigendo la nostra testata nella seconda metà degli anni Settanta. Poi, la lunga esperienza come inviato de La Stampa fino alla pensionamento nel 1991. Il cronista torinese, che non ha però mai rinunciato a svolgere la propria attività, ha da sempre affiancato al lavoro la propria passione per il Torino, di cui è stato un grandissimo tifoso. Tra le sue opere, anche il saggio "Il Grande Torino" pubblicato nel 1999 insieme a Giorgio Tosatti. Lascia la moglie e tre figli, tra cui Timothy Ormezzano, che ha seguito le orme del padre nel settore giornalistico.
Le parole del figlio Timothy
Queste le parole del figlio Timothy, che guardando oltre al dolore per la scomparsa, ha ricordato l'ultimo Natale trascorso dal padre con la propria famiglia. “Ormai da qualche tempo non stava bene di salute ma abbiamo avuto fortuna e ce lo siamo goduti ancora a Natale. Mercoledì 25, grazie al suo grande amico Angelo Marello, ha ancora potuto vivere alcune ore a pranzo con tutti i suoi amici. È stato un modo per salutare tutti”.